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Giornata della memoria segnata da gesti razzisti

Azioni violente e fasciste in tutta Italia. Da Brescia a Roma: raid, svastiche e minacce ma anche risposte collettive di solidarietà e resistenza

Vicenza, cartello antisemita alla sede del Pd
È apparso nella notte tra lunedì e martedì, sulla bacheca della sede dei dem di Torrebelcivino, un foglio con la scritta minatoria:«27 gennaio giornata della memoria, ricordiamoci di riaprire i forni: ebrei, rom, sinti, froci, negri, comunisti. Ingresso libero». Ferma la condanna del sindaco vicentino Rucco. «Non dobbiamo fare l’errore di classificarli come semplici provocazioni o bravate» ha dichiarato Fracassa, capogruppo Pd del Veneto.

In centinaia a Brescia per Madiha
La donna italiana di origine marocchina ha subito un raid nel suo bar a Rezzato (Bs) il 27, nel giorno della memoria: vetri rotti, svastiche e insulti razzisti e sessisti. Dopo l’aggressione ha dichiarato di non voler più riaprire l’attività. Ieri sera l’iniziativa «Aiutiamo Madiha a ripartire», promossa dal centro sociale Magazzino 47 e dall’associazione Diritti per Tutti, ha riunito tantissimi solidali davanti al locale. Tra i partecipanti anche l’Anpi di Brescia.

Torino, scritta antisemita nell’androne
Figlia di una partigiana, Maria Bigliani nel Giorno della Memoria ha trovato scritto sul muro del pianerottolo di casa «Crepa sporca ebrea». La donna, che ha ricevuto la telefonata della sindaca Appennino, ha affermato di non voler cancellare l’ingiuria affinché serva da «testimonianza». Un’altra scritta era apparsa sulle mura dell’abitazione della partigiana Lidia Rolfi, a Mondovì, nel cuneese.

Roma, monumento all’Olocausto vandalizzato
«Tutti potenziali bersagli», l’installazione che ricorda lo sterminio di ebrei, nomadi, omosessuali, migranti e antifascisti è stata danneggiata e ricoperta di svastiche e scritte fasciste. Il fatto è avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 gennaio nei pressi della stazione Ostiense. Il comune di Roma ha disposto la rimozione delle scritte e la riparazione dell’opera. Simboli e slogan fascisti apparsi anche sui muri di una scuola a Trionfale.

Insulti sui social a Segre,Verdelli e Berizzi
Ancora minacce in rete nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre. L’autore un anonimo, che si cela sotto un falso account twitter, il cui pseudonimo si ispira al medico nazista Carl Clauberg. Presi di mira anche il direttore di Repubblica Verdelli e il giornalista Berizzi. Dopo alcune segnalazioni il profilo è stato sospeso. La denuncia è arrivata dalla Fnsi che ha espresso solidarietà.

da il manifesto

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