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G8Genona 2001 non è finita: Il 23 agosto udienza per l’estradizione di Vincenzo Vecchi

Il 14 agosto Vincenzo è comparso davanti al giudice, nel capoluogo della Bretagna. Fuori il concentramento di solidarietà di circa 150 persone. Me Caroline Glon, avvocata della difesa: «Il dossier giunto dall’Italia è incompleto. Servono integrazioni perché il caso è delicato»

Vincenzo Vecchi, l’ultimo manifestante in fuga dalla sentenza per il G8 di Genova arrestato sabato scorso in Francia, è comparso questa mattina davanti al giudice che deciderà della sua estradizione. L’udienza si è tenuta a Rennes, capoluogo della Bretagna, nella Francia nord-occidentale. Il 46enne italiano è al momento detenuto nel carcere della città. La corte si è aggiornata al 23 agosto alle ore 10: in quell’occasione il giudice potrebbe prendere una decisione oppure accogliere l’istanza della difesa di integrare il mandato d’arresto europeo giudicato «incompleto». Il pubblico ministero, pur riconoscendo che su alcuni punti l’Italia non ha inviato tutta la documentazione necessaria, ha chiesto di consegnare l’uomo alle autorità di Roma.

«Crediamo sia necessario un supplemento di informazioni, perché il dossier giunto dall’Italia è pieno di lacune», ha dichiarato davanti ai microfoni della stampa l’avvocata Me Caroline Glon, che difende Vecchi. «La nostra intenzione è far capire alla corte la complessità della situazione – ha continuato la legale – Penso che il numero di persone che si trovano là fuori dimostri come il caso sia delicato».

Davanti alla sede del tribunale si sono concentrati circa 150 manifestanti, rispondendo all’appello del comitato di difesa “Soutien Vincenzo”. Tanti i cartelli e gli striscioni presenti, che si aggiungono a quelli che stanno comparendo a Rochefort en terre, dove viveva l’uomo, e nei comuni limitrofi. I due più grandi recitavano: «Né prigione, né estradizione» e «Liberate Vincenzo». Quest’ultimo è stato trasportato a Rennes direttamente dal Café de la Pente, un “caffè associativo” in cui Vincenzo è stato attivo fino al giorno dell’arresto che è diventato il centro di coordinamento delle attività di solidarietà e sostegno.

liberez vincenzo

«Siamo contenti di questa mobilitazione – ha detto uno dei membri del comitato dopo la fine dell’udienza – Serve a rompere il silenzio intorno a quest’arresto. Abbiamo visto Vincenzo: sta bene, resiste.. è come fosse con noi». Tra le persone intorno, qualcuna è scoppiata a piangere. Vecchi era un membro attivo e ben inserito nella comunità locale in cui ha vissuto per otto anni, costretto alla fuga dalla condanna in terzo grado a 11 anni e 6 mesi emessa nel 2012. A questa si sommano i quattro anni ricevuti in un altro processo, per una manifestazione antifascista di marzo 2006 a Milano. In entrambi i casi Vecchi era accusato di devastazione e saccheggio, residuo dell’ordinamento giuridico fascista mai espunto dal codice penale.

«Non vogliamo che il nostro amico diventi un nuovo trofeo di caccia di Salvini», ha detto una signora che partecipa al comitato di solidarietà. «Quella contro Vincenzo è chiaramente una sentenza politica. Per questo chiediamo che l’estradizione non venga concessa», ha aggiunto un altro.

da DinamoPress

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Genova non è finita! Un comitato di sostegno contro l’estradizione di Vincenzo

Giovedì 8 agosto la “brigata nazionale per la ricerca dei fuggitivi” della polizia francese ha arrestato Vincenzo Vecchi, condannato dalla Cassazione nel luglio 2012 a 13 anni di galera per i fatti del G8 di Genova. Si è trattata di una delle sentenze più ingiuste nella storia italiana, che fa da contraltare all’impunità quasi assoluta che hanno avuto le forze dell’ordine in quella occasione. Per questa ragione è stato lanciato un comitato di sostegno contro l’estradizione di Vincenzo. Per partecipare scrivere a comite.soutien.vincenzo@gmail.com. Per info: sito internet; pagina fb.

I fatti

Giovedì 8 agosto Vincenzo, che vive a Rochefort en Terre (Morbihan) da 8 anni, senza alcun problema con la giustizia e completamente integrato alla vita locale, viene arrestato dalla polizia, colpito da un mandato di arresto europeo.
Viene portato al centro di detenzione di Vézin le Coquet in attesa dell’estradizione.

L’origine dei fatti

A Vincenzo vengono contestati due fatti : l’aver preso parte alla mobilitazione contro il G8 di Genova del 2001 e a una manifestazione antifascista non autorizzata, a Milano, nel 2006.

Molti militanti furono arrestati a Genova e dieci di loro hanno subito condanne pesanti (da 8 a 15 anni di carcere) con l’accusa ufficiale di « devastazione e saccheggio ».  Vincenzo è uno di loro. In seguito a questa condanna ingiusta e sproporzionata ha deciso di sfuggire all’arresto e rifugiarsi a Rochefort en terre.

Perché un comitato di sostegno?

Per molte ragioni :

Prima di tutto perché Vincenzo è un nostro vicino e un nostro compagno.

1/ la legittimità della condanna, su due livelli :

– in relazione ai fatti di Genova, il comportamento della polizia è stato oggetto di diverse procedure internazionali, tra cui, nel 2015, la condanna della Corte Europea per i diritti dell’uomo. L’Italia è stata condannata per non aver mai processato, né identificato, gli autori delle violenze contro i militanti noglobal nel corso delle proteste contro il G8.  Comportamenti che secondo la Corte sono assimilabili ad « atti di tortura ». Un elemento che può ben far dubitare della legittimità del provvedimento.

– il capo d’imputazione « devastazione e saccheggio », considerato un crimine contro l’ordine pubblico, fu introdotto dal Codice Rocco del 1930, in epoca fascista, ed è in vigore ancora oggi per la repressione dei disordini di piazza. Permette di condannare a pene da 8 a 15 anni anche senza bisogno di provare la colpevolezza degli imputati. E’ sufficiente provare che si trovassero sul luogo dei disordini… il contesto da cui proviene questo capo di imputazione mette ancora una volta in dubbio la legittimità di questa condanna.

 2/ Il carattere eminentemente politico di questo arresto ed estradizione

L’estrema destra ha un ruolo sempre più forte nel governo italiano. Vincenzo è  stato in prima linea nella lotta antifascista e le accuse contro di lui sono riferite ad azioni di matrice antifascista ; sembra più che evidente il tentativo di farne un condannato esemplare.

Un comitato di sostegno per fare cosa concretamente

Il nostro primo obbiettivo è di impedire l’estradizione e di ritardare la procedura in modo da avere il tempo di preparare una vera difesa.

Speriamo che resti in Francia e che non sia consegnato alla giustizia italiana

Se volete unirvi a noi o sostenerci, ci sono diversi modi possibili :

informarvi sulle azioni in corso sul sito (in linea a partire dal 12 agosto) : www.comite-soutien-vincenzo.org, pagina FB @soutienvincenzo

contattarci per partecipare al comitato di sostegno : comite.soutien.vincenzo@gmail.com

sostegno economico tramite il sito.

da GlobalProject

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