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Foggia – 32 Decreti penali di condanna per le contestazioni contro Salvini

L’11 maggio del 2015 eravamo in strada. In tanti e diversi. Contro Matteo Salvini.
Una giornata cominciata sulle scale dello Scurìa e finita con le cariche sul viale della stazione e la fuga del padano da una porta sul retro del cinema che lo ospitava.

Oggi ci è arrivato il conto. Decreto penale di condanna. Articolo 341 bis e 18 Tulps.
Accusati di aver offeso l’onore e il prestigio delle forze dell’ordine e di manifestazione non autorizzata. Condannati in trentadue. Senza processo. A quattro giorni di reclusione convertiti in una pena pecuniaria di mille euro a testa. Pena non sospendibile – recita il provvedimento – stante il contesto politico.
Lo Stato ci chiede di pagare il pizzo per estinguere un reato che non esiste.
Ci opponiamo. Ci opporremo. Per principio. E per metodo.

La sopravvalutata “democrazia” è arrivata, per bastonare il dissenso residuo, al capolinea delle cartelle di Equitalia. E, mentre da una parte castiga i compagni intaccandone le economie, dall’altra allarga le zone rosse ad intere città blindate, dispensa fogli di via sulla base dell’orientamento ideologico, vieta manifestazioni. E con il pretesto di un frainteso senso del decoro, vieta, sgombera e carica ragazzi e ragazze nei luoghi dell’aggregazione.

Ci stanno scippando le strade. Stanno polverizzando l’opposizione sociale.
Non glielo permetteremo.

27/06/2017 – Lp/Cpo Jacob

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