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Fermo: Uccise Emmanuel, Amedeo Mancini è gia libero a meno di un anno dall’omicidio

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Amedeo Mancini, il simpatizzante di Casapound e ultras della fermana,  che il 5 luglio del 2016 uccise Emmanuel Chidi Nnamdi a furia di pugni, è di nuovo libero. Il Gip ha accolto la richiesta della Difesa e ha revocato gli arresti domiciliari, sostituendoli con l’obbligo di firma (cioè Mancini deve andare tutti i giorni a firmare un registro).

L’omicidio fu a sfondo razziale: Mancini vide passare Emmanuel con la moglie e lo apostrofò chiamandolo “scimmia”.

Emmanuel replicò e Mancini lo aggredì colpendolo ripetutamente, fino a farlo sbattere violentemente a terra con la testa, provocandogli lesioni mortali al cervello. Venne arrestato poco dopo, e venne disposta la custodia cautelare ai domiciliari.

Il 18 gennaio scorso Mancini ha patteggiato una condanna a soli 4 anni di reclusione, con il Pm e il giudice che gli hanno concesso molte attenuanti per compensare le aggravanti: omicidio commesso per futili e abietti motivi e omicidio commesso per odio razziale.

Ora, facciamo un giochino: pensate se fosse successo il contrario. Pensate ai titoli in prima pagina dei giornaloni, ai servizi in tv, agli speciali di Del Debbio e Belpietro. A cosa avremmo assistito. Forse avremmo anche letto di Serracchiani che trovava l’assassinio moralmente più grave perché commesso da un negro. Ci sarebbe stato tutto questo.

E invece è successo il contrario e anche sticazzi del nigeriano: la notizia è stata appena data dalla tv e nessuno grida allo scandalo. Nessuno sa di questa decisione del giudice. Due pesi e due misure. Così l’informazione amplifica e genera razzismo nel Paese. Questo è. Avvertite Michele Serra, ci dovesse per sbaglio – ma proprio per sbaglio – scriverci sopra un’Amaca

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