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«Avevo il fazzoletto dell’Anpi e la polizia mi ha fermato». La denuncia dell’attrice Ottavia Piccolo

Il racconto dell’attrice Ottavia Piccolo: «c’è un clima di intolleranza». «Volevamo manifestare al lido di Venezia contro gli infortuni sul lavoro e lo sfruttamento degli operai»

ottavia piccolo

«Mi hanno fermata perché avevo al collo un fazzoletto dell’Anpi. Incredibile. Ma in che Paese viviamo?». E’ il racconto dell’attrice Ottavia Piccolo che in un’intervista a La Nuova di Venezia racconta quanto gli è capitato sabato scorso al Lido di Venezia, in occasione di un presidio davati al red carpet del Palazzo del Cinema: era «una testimonianza. Una cosa leggera, senza dar fastidio a nessuno. La denuncia di una situazione che ogni giorno passa sotto silenzio. Quella degli infortuni sul lavoro e dello sfruttamento degli operai. Avevamo anche ottenuto il permesso dei vigili».

«Quando mi sono avvicinata alla barriera di sicurezza per entrare nell’area della Mostra del Cinema, in via Lorenzo Marcello, mi hanno subito fermato tre poliziotti. “Lei non può entrare con quel fazzoletto” mi hanno detto. “Perché mai?!? ” ho risposto, forse adesso è vietato in Italia girare con un fazzoletto dell’Anpi? Non è un segno di partito, ma il simbolo dei Partigiani italiani. Mi spiace, io entro».

Dopo qualche attimo di tensione, racconta ancora l’attrice, interviene un funzionario che la lascia entrare. Per Ottavia Piccolo però «la gravità dell’episodio rimane», episodio che lei inquadra in un clima «sempre più lontano dalla nostra cultura della solidarietà e di apertura sociale», che si vede «con la politica sui migranti», un clima segnato da una «intolleranza che si allarga in tutta Europa», contro la quale «credo che dobbiamo recuperare tutti insieme le basi della nostra cultura democratica. Far sentire la nostra voce. Non è questione politica, ma culturale».

da il dubbio

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