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Divieti di dimora e intimidazioni di polizia a migranti e solidali in Val Susa

Divieti di dimora, controlli di polizia e intimidazioni a migranti e solidali. E” quello che sta vivendo il piccolo paese di Oulx, in Valle di susa, dove l’esperienza solidale della Casa Cantoniera è sotto attacco da parte dello stato.

Dei divieti di dimora abbiamo già parlato in questo articolo, e adesso in un comunicato le attiviste e gli attivisti denunciano anche le difficoltà che vivono quotidianamente a causa della volontà di reprimere qualsiasi iniziativa antirazzista nei comuni al confine tra la Francia e l’Italia.

Ne parliamo con una compagna attiva nelle lotte alla frontiera. Ascolta o scarica

Di seguito il comunicato:

In questi giorni la lotta in frontiera affronta l’ennesimo infame attacco dello Stato, che sta tentando di allontanare dai comuni frontalieri dell’alta Val Susa 17 compagnx, disponendo divieti di dimora per cercare di rompere i legami di lotta e solidarietà creati in questi anni.
Contemporaneamente i controlli intorno alla Casa Cantoniera sono aumentati considerevolmente. I carabinieri pattugliano quotidianamente il paese di Oulx, giorno e notte, cercando di intercettare la rete solidale creatasi, e come sempre ostacolando con la paura la strada per la libertà di chi non ha i documenti “adeguati”.

Ma i controlli, il COVID e la repressione non hanno fermato le persone dallo sfidare i confini. Nonostante l’esternalizzazione delle frontiere europee, la rotta balcanica è un fiume in piena, il Mediterraneo si conferma luogo di passaggio. Inoltre molte persone stanno rientrando in Italia per la “sanatoria” e sono puntualmente controllate dagli sbirri italiani e a volte rimpatriati in Francia. Nei prossimi mesi con le aperture delle frontiere il Rifugio avrà una posizione importante di solidarietà con chi vuole attraversare queste valli.
La Casa cantoniera, la lotta agli Stati e alle loro frontiere ha piu che mai bisogno di essere sostenuta attivamente da tuttx. A tutte queste intimidazioni noi rispondiamo come sempre, rilanciando ancora piu forte la nostra solidarietà, andando oltre agli squallidi tentativi di repressione.

L’onda d’urto che abbiamo creato si è propagata. Il rifugio Chez Jesoulx è, e rimarrà sempre, uno spazio autogestito libero e contro la macchina economica dell’accoglienza.

A partire da ora, ritroviamoci in tante/i, determinate/i per lottare. Le cose da fare son molte, dalla presenza in frontiera ai lavori in casa. Non dimenticare di portare i tuoi attrezzi e la tua voglia di fare, il Rifugio ha bisogno di cure! RAGGIUNGETECI

Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.
Alla Casa Cantoniera e dappertutto sempre contro le frontiere!

da Radio Onda d’Urto

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