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Decreto legge sicurezza: non c’è fine alle impostazioni sicuritariste

Depositati in Senato emendanti al decreto sicurezza e immigrazione ulterioremente repressivi

Sembrava una settimana fa che le pressioni sociali, da giuristi e da enti locali, potessero creare margini per sfoltire qualche previsione del Decreto Legge sicurezza, noto come decreto Salvini. Ma il recente feroce omicidio di Desirèe a Roma a San Lorenzo ha fatto decisamente impazzire la maionese in senso ulteriormente repressivo e securitarista.

Dalle prime informazioni in nostro possesso il relatore di maggioranza Borghesi, della Lega, ha predisposto al provvedimento nella Commissione affari costituzionali al Senato una lunga teoria di emendamenti. (decreto sicurezza emendamenti relatore)

Tra questi: il carcere fino a quattro anni al migrante se viola il respingimento.

Inoltre per le polizie locali, già vigili urbani, ampliamento della possibilità di impiego di dispositivi elettronici tipo taser ed accesso “allargato” al CED interforze delle polizie di Stato, il CED dove si trovano gli estremi di qualunque denuncia avuta da un cittadino italiano.

Inoltre sono previsti irrigidimenti penali detentivi per inottemperanza ai cosiddetti daspo urbani, irrigidimenti nelle disposizioni sulle occupazioni di immobili, reclusione fino a due anni per uso o porto di oggetti vietati durante manifestazioni.

E dire che nel testo originario del decreto sicurezza, che viene confermato nella sua interezza, erano previste pesanti securitizzazioni con tanto di reclusione, in materia di blocchi stradali e di occupazioni di immobili. Questo è lo stato delle cose.

PS Sabato notte a Roma nel quartiere Trionfale, giorno dell’infausta marcia su Roma, per festeggiare anche la scarcerazione del capetto di FN romano Giuliano Castellino, i fascisti hanno effettuato un improvviso blocco stradale con interruzione del traffico nella importante via Angelo Emo. Fumogeni, urla, blocco del traffico e degli autobus…..Il decreto sicurezza che è un decreto legge e quindi è vigente, prevede appunto il nuovo reato di blocco stradale con pena fino a quattro anni. Ma non c’è stato nessun intervento a Via Angelo Emo da parte della Polizia. Per i negri e le zecche pelose le leggi si applicano, per i camerati patrioti si interpretano: nulla di nuovo sotto al sole

Il Cireneo

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I Giuristi Democratici esprimono viva preoccupazione per gli emendamenti presentati al c.d. Decreto sicurezza dal relatore leghista Borghesi in Commissione affari costituzionali al Senato e che quest’oggi saranno sottoposti al voto.
Si tratta di una serie di norme che aggravano quei profili di incostituzionalità già denunciati nel pessimo testo del Decreto.
L’estensione del Daspo urbano persino ai minorenni, la criminalizzazione dei potenziali richiedenti asilo respinti al confine e persino la destituzione dell’agente speciale italiano alla corte europea dei diritti dell’uomo, all’interno di un testo già di per sé liberticida, appaiono delle misure palesemente incostituzionali, palesemente contrarie agli obblighi europei e internazionali che se non fossero state presentate dal relatore del decreto, avrebbero tranquillamente potute essere considerate come una boutade politica.
L’ulteriore inasprimento delle sanzioni per le occupazioni di immobili, assurte praticamente al rango di azioni terroristiche, nonché addirittura la reclusione fino a due anni per uso o porto di oggetti vietati durante manifestazioni (tra i quali una giurisprudenza minoritaria ma comunque presente ha individuato oggetti di uso comune e finanche cibarie) forniscono infine il quadro di una torsione autoritaria pericolosa, con pochi precedenti nella storia della Repubblica. E che, soprattutto, rischia di generare tensioni delle quali non si avverte davvero il bisogno.
I Giuristi Democratici fanno perciò appello ai membri della Commissione affinché respingano questo malaccorto tentativo di avvelenare ulteriormente la vita civile del paese con l’introduzione di queste norme, votando contro il decreto e a maggior ragione contro i peggioramenti ulteriori proposti dalla Lega.

30 ottobre 2018

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

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