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Cremona: Confermate in appello 3 condanne per devastazione

Tre condanne per devastazione e una per resistenza.

Nella giornata di ieri è stata emessa la sentenza d’appello del processo contro quattro imputati arrestati nel primo filone d’indagine per il corteo antifascista di Cremona del 24 Gennaio 2015.

Il corteo si era svolto in seguito al grave ferimento di Emilio , attivista del Dordoni, da parte di alcuni neofascisti di Casa Pound.

La corte ha confermato 3 condanne per devastazione e saccheggio per 3 imputati riducendole da 4 anni a 3 anni e 8 mesi. Confermati i pesantissimi risarcimenti alle varie parti civili tra cui il Comune di Cremona.

Un quarto imputato è invece stato condannato a 2 anni e 1 mese per il reato di resistenza (in primo grado anche lui era stato condannato a 4 anni per l’ormai famigerato articolo 419 del Codice Penale).

Presente fuori dal Tribunale un presidio solidale.

L’aspetto paradossale è che per i medesimi fatti, nel Luglio di quest’anno, è stata emessa una sentenza di primo grado (contro altri tre imputati del secondo filone d’indagine) che ha visto cadere il reato di devastazione e saccheggio . Due attivisti erano stati condannati per le il più tenue reato di resistenze ed un terzo assolto.

E’ evidente un conflitto d’interpretazioni in atto sull’articolo 419 del Codice Penale con sentenze molto diverse  tra loro per gli stessi episodi di piazza a seconda della corte giudicante.

Sempre a proposito del reato di devastazione e saccheggio importante è anche la sentenza di primo grado per i fatti del Primo Maggio NoExpo 2015 di Milano che aveva assolto da quell’accusa tre dei quattro imputati e contro la quale la Procura di Milano ha presentato ricorso.

Sarà importante leggere le motivazioni della sentenza di ieri.

da MilanoInMovimento

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