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Condanne da 8 a 5 mesi per 19 No TAV per il presidio alla Geovalsusa

Si è concluso questo mattina il processo per il presidio alla Geovalsusa, con tutti gli imputati condannati a 8 o 5 mesi, a fronte le richieste del PM che variavano da due anni e due mesi, per chi era entrato, ad un anno e 6 mesi per chi volantinava all’esterno.

Un processo sin dall’inizio condotto con atteggiamenti intimidatori sia nei confronti degli imputati che di alcuni testimoni, come il giornalista Davide Falcioni che quel giorno stava documentando le pratiche del movimento No TAV e che è stato interrotto dal PM che ha tenuto ad informarlo che se avesse continuato la testimonianza sarebbe stato indagato per gli stessi reati, costringendo così il teste ad interrompere la testimonianza. Accusata anche Marisa, nota attivista di Chiomonte, di essersi presentata con una “storia inventata e concordata”.

Nell’udienza di dicembre inoltre il PM ha aggiunto un nuovo capo d’imputazione, a sorpresa, accusando gli attivisti che erano entrati negli uffici di avere installato un software che permettesse l’accesso remoto e che avrebbe reso possibile visionare la posta ed il contenuto di un pc della Geostudio successivamente all’iniziativa.

E’ nelle parole di PAT che troviamo la forza e la fierezza di questa lotta, “la mia partecipazione a quella protesta equivale ad avere alzato la voce. E lo rifarei”.

Ieri si è svolta un’altra udienza di un processo che vede imputati 24 no tav per il blocco alla stazione di Condove, non si sono presentati i testi della difesa e l’udienza è stata rinviata. Prossime date 6 maggio e 19 maggio.

Daniela Pantaloni e Simonetta Zandiri – TGMADDALENA

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