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In Colombia continuano gli assassinii di dirigenti popolari

Dall’annuncio del definitivo cessate il fuoco bilaterale si sono presentati i seguenti assassinii e minacce contro dirigenti sociali, indigeni, difensori dei diritti umani:

Venerdì, 26 agosto: Due giorni prima del definitivo cessate il fuoco bilaterale è stato assassinato nel dipartimento di Nariño (sud della Colombia) il dirigente indigeno del popolo Awá, Camilo Roberto Taicus Bisbicus di 50 anni di età. Camilo Taicus viveva nella riserva Hoja la Turbia.

Nel Norte de Santander l’Associazione Costruendo Potere e Democrazia ha denunciato l’esistenza di un piano delle organizzazioni criminali del dipartimento per attentare alla vita della difensora dei diritti umani Judith Maldonado Mojica.

Domenica 29 agosto: Nel Cauca cadono assassinati 3 membri del Comitato di Integrazione del Macizo Colombiano – CIMA, Joel Meneses Meneses, dirigente storico del movimento, nella frazione di La Herradura e dirigente comunitario del Processo Contadino e Indigeno di Almaguer – Procamina, che aveva ricevuto varie minacce; Nereo Meneses Guzmán, membro del Procamina e dirigente della località Garbanzal della medesima frazione, e Ariel Sotelo, membro della comunità di La Herradura.

Nel Nariño è assassinato l’indigeno Awá Diego Alfredo Chirán Nastacuas, nella frazione El Diviso, municipio di Barbacoas.

Lunedì 30 agosto: Mentre venivano portate a termine le onoranze funebri del dirigente indigeno Diego Alfredo Nastascuas, sono stati assassinati nella zona rurale del municipio di Llorente i fratelli Luciano y Alberto Pascal García, indigeni Awá.

2 settembre: Il Movimento Nazionale delle Vittime dei Crimini di Stato, MOVICE capitolo Bogotà, ha denunciato che Blanca Nubia Díaz, vittima e membro del Movimento, è stata minacciata con un’arma bianca mentre partecipava alla Galleria della Memoria installata per commemorare il giorno nazionale delle vittime di scomparsa forzata. Un soggetto vestito in modo elegante l’ha minacciata con un coltello di ceramica e le ha detto “Se continui a rompere le palle ti infilzeremo, bene infilzata”.

Nel Sur de Bolívar l’Associazione di Fratellanza Agricola e Mineraria di Guanaco, Aheramigua, ha denunciato che un ex membro dell’organizzazione ha riferito che i paramilitari stanno offrendo denaro per consegnargli il Presidente dell’organizzazione, Mauricio Sánchez, e che la cosa più consigliabile è che si ritiri dall’organizzazione perché secondo le sue parole “questo diventerà bollente”.

6 settembre: Cade assassinata Cecilia Coicué, dirigente indigena di Corinto, Cauca, membro dell’associazione dei Lavoratori Contadini della zona della riserva del municipio di Corinto della Federazione Nazionale Sindacale Unitaria Agropastorale, Fensuagro e del processo di Unità Popolare del Sudoccidente Colombiano e del movimento Marcia Patriottica. Cecilia Coicué era proprietaria di un terreno nella frazione Camionera che funzionerà come punto di transito per la normalizzazione dei membri delle FARC.

8 settembre: Nell’Urabá, nord della Colombia, la Comunità di Pace di San José de Apartadó e l’Associazione Contadina di José de Apartadó hanno denunciato una forte presenza paramilitare nelle frazioni Arenas Altas, La Resbalosa ed El Porvenir. Almeno 50 uomini che portavano armi di grosso calibro e che si fanno chiamare Autodifese Gaitaniste della Colombia stanno passando per ogni casa della regione terrorizzando le comunità con la parola d’ordine “ora se veniamo è per rimanere”. Da martedì 7 settembre ci sono stati i primi sfollamenti forzati.

9 settembre. A Barbosa, Antioquia, viene assassinata María Fabiola Jiménez, dirigente comunitaria di 69 anni, che è stata attaccata a colpi di pistola mentre si stava trasferendo in un autobus del servizio pubblico.

11 settembre. Nel Centro del Cesar è assassinato Néstor Iván Martínez, dirigente del Congresso dei Popoli. Néstor Iván era membro del Consiglio comunitario delle comunità nere della Sierra, El Cruce e La Estación Conesice nel Centro del Cesar, e stava guidando un processo comunitario in difesa del territorio e dell’ambiente e contro l’attività mineraria in questa regione del paese.

11 settembre: Il programma Siamo Difensori ha denunciato l’assassinio di Álvaro Rincón, affiliato della Giunta d’Azione Cumunale della frazione Patio Bonito, municipio di San Pablo, Sur de Bolívar.

Fonte: Comitato Carlos Fonseca

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