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Cile: ¡Luisa Toledo Presente!

Un mese fa, il 6 luglio 2021, moriva in Cile Luisa Toledo Sepulveda, madre di Eduardo e Rafael Vergara Toledo, rispettivamente di 20 e 18 anni. Studenti universitari, oppositori del regime fascista instaurato da Pinochet nel settembre 1973, avevano aderito al Movimiento de izquierda Revolucionaria (MIR) e vennero uccisi dalla polizia il 29 marzo a Santiago nei pressi della Estacion Central.

Tale evento viene ancora oggi commemorato ogni 29 marzo come Dia del Joven Combatiente con manifestazioni in onore dei dissidenti politici assassinati dal regime fascista cileno.

Un altro figlio di Luisa era poi stato ugualmente ammazzato dalla dittatura.

La notizia della sua scomparsa era stata data dai media in maniera riduttiva, con una sorta di eufemismo (“attivista in difesa dei diritti umani”). Sicuramente Luisa è stata anche  questo. E molto altro, come hanno ricordato coloro che hanno partecipato, numerosissimi,  ai suoi funerali (una cerimonia definita di “luto rebelde”)

Tenace resistente, Luisa rappresentò per decenni una spina nel fianco del potere, solidale con gli oppressi. Con tutti gli oppressi: dai mapuche (in molti hanno partecipato alle esequie) ai lavoratori (già ammalata, solidarizzò con l’Estallido social del 2019), dalle donne ai prigionieri politici (esperienza questa vissuta direttamente per la lunga detenzione della nipote, Sol). Contro quelli che lei chiamava “gli assassini e gli sfruttatori del popolo”.

Gianni Sartori

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