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Carovana migrante bloccata dalla polizia tra Messico e Guatemala

Una giornata molto lunga e tesa quella di ieri sul ponte Rodolfo Robles, lingua d’asfalto che divide e collega il Guatemala con il Messico. Mentre scriviamo non si è ancora chiusa e sono in corso diversi tentativi da parte dei migranti di forzare i blocchi delle forze di sicurezza messicane in protezione del confine.

La carovana migrante, partita il 14 gennaio dall’Honduras, composta da 5.000 persone, si è così scontrata, nuovamente, con le politiche migratorie dei due paesi.

Sabato scorso alcune centinaia di loro avevano provato ad attraversare il confine. Sono stati respinti dalla Guardia Nazionale con spray urticante e con la chiusura del pesante cancello che blocca il ponte. Dopo le tensioni di sabato, il fronte avanzato della carovana si è fermato e ha aspettato i restanti partecipati.

Una volta riuniti hanno deciso di organizzare, collettivamente, un nuovo tentativo di attraversamento. Alle 05.00 in migliaia erano davanti al varco Guatemalteco sul ponte.

Un po’ a sorpresa il governo Giammattei ha deciso di aprire il cancello, spostare le forze di polizia e far avanzare la carovana per tutto il chilometro che divide i due cancelli.

La carovana aveva annunciato che se avesse trovato i cancelli chiusi avrebbe cercato di attraversare, a nuoto, il fiume Suchate.  Il Messico, come annunciato dal ministro degli esteri Ebrard nei giorni scorsi, invece ha tenuto i cancelli chiusi. La carovana ha chiesto, con una lettera ufficiale, al governo di Lopez Obrador di poter attraversare il Messico. Il presidente messicano venerdì aveva proposto alla carovana di fermarsi e tornare indietro, garantendo ai partecipanti un supporto lavorativo a «casa loro». Arrivato il rifiuto ufficiale messicano è scattato il piano B per gli uomini e donne in marcia. Si sono divisi in diversi gruppi: alcuni sono rimasti sul ponte premendo sul portone, altri sono tornati indietro per salire su trasporti collettivi o per buttarsi nel fiume.

Appena superato il confine messicano la Guardia Nazionale ha iniziato a sparare gas lacrimogeni, dal ponte e da terra, contro i migranti e in assetto anti sommossa sono scesi ai bordi del fiume e hanno impedito fisicamente alle persone di proseguire. I migranti si sono organizzati e hanno risposto lanciando pietre contro la polizia. Si sono registrati feriti da entrambi i lati. I migranti hanno denunciato la negazione della loro la libertà di movimento e a migrare.

Andrea Cegna

da il manifesto

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