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Campagna #LibertaDiStudiare contro il procedimento disciplinare che ha raggiunto uno studente dell’Università di Bologna per aver contestato Panebianco

L’appello della campagna #LibertaDiStudiare contro il procedimento disciplinare che ha raggiunto Loris, uno studente dell’Università di Bologna, a fine Aprile e finalizzato alla sua sospensione dall’Ateneo.
Vi invitiamo a leggere, sottoscrivere e diffondere l’appello.

#LibertàDiStudiare

A fine Aprile uno studente di filosofia, Loris, è stato raggiunto da una raccomandata dell’Università di Bologna in cui si annuncia l’avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti finalizzato alla sua sospensione dall’ateneo. Il motivo è che Loris è stato denunciato perché si presume abbia preso parte il 15 luglio del 2014 a un’iniziativa simbolica contro il prof. Panebianco. In quei giorni, mentre veniva perpetrato l’ennesimo massacro contro i palestinesi,  scriveva sul “Corriere della Sera” uno dei suoi frequenti editoriali razzisti e belligeranti a sostegno dei crimini israeliani e contro chi lotta per la propria terra, nell’ambito della sua più generale invocazione della guerra santa dell’Occidente.

Il provvedimento viene motivato dall’amministrazione dell’Unibo sulla base del Codice Etico, regolamento dal sapore medioevale che nega quella libertà di espressione invocata dall’ateneo non appena viene criticata una figura di potere. Va tra l’altro notato che il Codice Etico è stato approvato il 22 luglio 2014, una settimana dopo l’iniziativa in questione! Loris verrebbe quindi sospeso con un procedimento retroattivo, a dimostrazione del carattere arbitrario, potremmo dire di rappresaglia contro uno studente punito perché da sempre si batte per un’università diversa e contro i saperi di guerra.

Qua va però aggiunto un ulteriore tassello. Questa rappresaglia dell’ateneo contraddice ogni più elementare forma di garantismo, poiché si basa su una presunzione di “colpevolezza” individuale (tralasciando che la “colpa” è quella di opporsi alla guerra). In questo caso, poi, non è nemmeno provato che Loris fosse presente all’iniziativa. Da ciò ne consegue che adesso uno studente che viene denunciato dalla Procura non solo dovrà subire il processo penale, ma la sua pena gli viene già arbitrariamente anticipata dall’Università attraverso la sospensione dagli studi.

Non è la prima volta che negli ultimi anni viene usato questo dispositivo, che mira a mettere a tacere qualsiasi voce critica e scomoda all’interno dell’università, che provenga da studenti, precari, lavoratori, docenti. Per evitare che tale dispositivo diventi prassi consolidata, è responsabilità di tutti coloro che vivono dentro l’ateneo e che hanno a cuore la libertà di critica prendere posizione.

A suo tempo il prof. Maurizio Matteuzzi si è sempre schierato contro questa vergognosa giurisprudenza preventiva: ci auguriamo che tutti i docenti che gli hanno giustamente reso tributo nei giorni scorsi, ne coltivino l’esempio e il coraggio pubblico.

Invitiamo quindi ogni figura dell’università di Bologna e di altri atenei, scrittori e scrittrici, esponenti del mondo della cultura, a firmare l’appello e a prendere posizione, con un testo, un messaggio, un’iniziativa contro il bavaglio della libertà di dissenso e di ricerca.

E’ importante la partecipazione di tutte e tutti voi adesso.

Basta che rispondiate a questa mail.

Fiduciosi in un vostro riscontro positivo attendiamo la vostra risposta!

#LibertàDiStudiare

per adesioni:  libertadistudiare.bo@gmail.com

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