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Bologna – Notificato divieto di dimora ad attivista del TPO

Apprendiamo in queste ore della notifica a Gianmarco del divieto di dimora, giustificato per i fatti che si sono verificati durante lo sgombero di Villa Adelante. Inesorabilmente, chi difende il diritto all’abitare, chi si ha partecipato senza tregua alle lotte sociali di Bologna, viene colpito da una misura punitiva che etichetta la persona come problema di ordine pubblico, come un elemento da esiliare dalla città. E’ ormai spregiudicato l’uso sempre più frequente delle misure – come i fogli di via e il divieto di dimora – contro gli attivisti che in questi ultimi anni hanno continuato a difendere le ragioni dei subalterni e degli esclusi. Non possiamo che richiedere la liberazione immediata da qualsiasi provvedimento rivolto a Gianmarco e continuare ad opporci all’uso di questi medievali strumenti di repressione. Un abbraccio a Gianmarco, alla sua famiglia e a tutt* i compagni e le compagne che condividono quotidianamente con lui il desiderio di cambiare il nostro presente. Di seguito la convocazione del presidio di domani Soltanto qualche misera ora. Per il giudice Letizio Magliaro e il P.M. Antonello Gustapane tutti gli affetti, la famiglia, un figlio di nemmeno un anno di età, una nota attività commerciale, le amicizie e il legame con tutti i suoi compagni e le compagne di mille battaglie valgono soltanto qualche ora. Poco fa a Gianmarco è stato comunicato che entro le 19.00 dovrà lasciare Bologna, costretto da una misura cautelare del codice Rocco, risalente al ventennio più buio della nostra storia: il divieto di dimora. A Gianmarco e a molti di noi viene imputata la resistenza al vile sgombero di Villa Adelante, dove per 9 mesi trovarono casa famiglie, pensionati, giovani precari e disoccupati che hanno deciso di non piegarsi alla crisi. Ma non basta: la più grave colpa di Gianmarco sarebbe quella di essere sempre presente in ogni luogo in cui si lotta per i diritti, per la dignità delle persone, per la possibilità di costruire una città più libera. Per noi, invece, la sua costanza nell’essere stato sempre partecipe ai percorsi di lotta e di liberazione di questa città è motivo di orgoglio. A Gianmarco promettiamo che non sarà mai lasciato solo e che la battaglia contro l’uso scellerato di queste misure cautelari è appena cominciata. Una battaglia fondamentale per tutti gli attivisti e le attiviste di Bologna, che soprattutto negli ultimi mesi ne hanno subito la violenza. Il nostro abbraccio va anche a Gloria e al piccolo Leonardo, che da oggi sentiranno la loro casa più vuota. Gianmarco libero. Liber* tutt* Sabato 29, alle ore 12.00 conferenza stampa al TPO con la presenza degli avvocati.

Comments ( 1 )

  • Marcello Preite

    Ancora applicazione di leggi e regolamenti fascisti. Ma l’Italia è una sola, che cavolo significa diritto di dimora? Perché non lo applicano mai ai mafiosi e sempre per motivi politici? Una vergogna in una “democrazia”. Perché ti puoi muovere liberamente nella CE e non in Italia? Che sorta di paradosso è questo?

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