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Bloccarono l’A1 un quarto d’ora: maxi-multa a dieci operai Fiom

Dovranno pagare ciascuno 2500 euro (circa due stipendi) per aver ostacolato la libera circolazione Pizzolla, segretario dei metalmeccanici: punizione non giustificata, pronto il ricorso al Giudice di pace

Operai da 1300 euro al mese, precari con contratti in scadenza e cassintegrati da 700 euro mensili. È questo il “profilo” dei lavoratori che in questi giorni si sono visti confermare dal Prefetto di Modena la sanzione, di ben 2500 euro ciascuno, per aver bloccato l’autostrada A1. Avvenne nel marzo del 2012, durante una manifestazione sindacale contro la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e per l’estensione degli ammortizzatori sociali per fronteggiare la crisi economica. Per la Fiom Cgil di Modena si tratta di un atto di vera e propria punizione nei confronti dei lavoratori, per questo annuncia l’immediato ricorso al giudice di pace.

È il 29 marzo di due anni fa: la Fiom Cgil di Modena irganizza una manifestazione in concomitanza con lo sciopero di quattro ore dei lavoratori delle aziende metalmeccaniche della provincia. A sfilare circa 10mila tute blu che dalla via Emilia Ovest (all’altezza della Rossi Motoriduttori) formano un serpentone umano che si è riversa sulla tangenziale. Durante la manifestazione il “cambio di programma”: alcuni lavoratori metalmeccanici, concentrati al casello, spingono il gruppo a invadere l’autostrada, bloccando la viabilità per circa un quarto d’ora. «Un messaggio – furono le parole della Fiom l’indomani della manifestazione – che i lavoratori hanno voluto dare rispetto ad un’iniziativa che si rivelata di grande successo».

Ma l’improvvisata non è piaciuta alle autorità che, mesi dopo, nel giugno del 2012 hanno notificato la sanzione nei confronti di una decina di manifestanti. Provvedimento in questi giorni confermato dal Prefetto di Modena. «La conferma è un atto grave – afferma Cesare Pizzolla, segretario provinciale della Fiom Cgil di Modena commentando la vicenda – che colpisce chi esercita un diritto costituzionale, come il diritto a manifestare, per rendere pubblico forte il malessere esistente all’ora e mi permetto di dire che c’è tutt’ora, nei confronti dei provvedimenti del Governo, a partire dalla modifica dell’articolo 18».

È da tempo che non accadeva che una manifestazione sindacale avesse delle ripercussioni dal punto di vista sanzionatorio. È quello che pensano i lavoratori raggiunti dal provvedimento, increduli di quanto si sta consumando, costretti a “fare i conti” con un’ammenda che ammonta a ben 2500 euro, decisamente superiore a quanto ognuno di loro guadagna mensilmente. «È chiaro – cerca di mediare Pizzolla – che in quella iniziativa sono andati in conflitto due diritti costituzionali come il diritto di scioperare e quindi di manifestare ed il diritto alla libera circolazione. Ma vorrei sottolineare che mentre le motivazioni che stavano alla base dell’iniziativa sindacale erano su temi di estrema importanza per i lavoratori, il diritto alla libera circolazione non è stato sostanzialmente violato, in quanto nel giro di un quarto d’ora ci si è adoperati per liberare in tempi rapidi la carreggiata dell’autostrada e tutto è tornato alla normalità».

Un tempo sufficiente, evidentemente, per far scattare la multa. Da qui la richiesta della Fiom di «non punire i lavoratori – prosegue Pizzolla – ma di ascoltare le motivazioni di quella e delle prossime iniziative sindacali, per evitare che la rabbia e la disperazione possa oscurare un minimo di speranza per il futuro. Nei prossimi giorni la Fiom predisporrà il ricorso presso il giudice di pace, chiedendo da subito la sospensione della sanzione in attesa del termine del procedimento di opposizione».

fonte: la gazzetta di modena

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  • Angela toppi

    alla province di chieti sono stati multati per aver bloccato una piccola strada comunale Durante un sciopero. Sono 8 operai disoccupati multati 2500 euro ciascuno

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