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Arrestata Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio, storica attivista No Tavè stata arrestata nel tardo pomeriggio di oggi 30 dicembre.

nicoletta dosio arresto

I carabinieri sono venuti a prelevarla nella sua abitazione poco dopo le 18. Stamattina all’attivista 73enne era stata notificata la revoca delle sospensioni.

Condannata con altri diciannove militanti No Tav in un recente processo, aveva rifiutato la concessione delle pene alternative al carcere. Una scelta consapevole del destino che le sarebbe toccato. «Non sarò la carceriera di me stessa a casa mia», diceva. E aggiungeva: «Veniamo tutti condannati per cosa? Per un vicenda dove lo Stato italiano ha messo nero su bianco, numeri alla mano, che abbiamo ragione noi». Si riferiva alla valutazione costi benefici partorita dal precedente governo. Valutazione che per lei altro non era che una prova accessoria, nemmeno dirimente, perché la sua contrarietà alla Torino – Lione fonda su principi non meramente econometrici ma umani: «Come è possibile annientare così una popolazione, che per giunta persegue un bene comune?», domandava.

«Andrò in carcere – diceva solo pochi giorni fa – dove troverò altri oppressi, altri ultimi, con cui solidarizzare e creare una nuova famiglia. Andrò in carcere perché di Tav non si parla più. Lo si considera un capitolo chiuso: e quindi con il mio corpo dietro le sbarre voglio riaprire questa storia indecente».

L’ordine era stato inizialmente sospeso, nell’evidente imbarazzo di tradurre effettivamente in carcere una donna di oltre 70 anni

Alla notizia dell’arresto i cittadini di Bussolenbo scesi in strada alla spicciolata e hanno rallentato l’arresto bloccando la strada.

Urla della folla – «vergogna», «fascisti», «andate a prendere i ladri invece di venire qui da una settantenne» – si alzavano nella notte ghiacciata di Bussoleno, davanti alla casa dove Nicoletta e il marito Silvano nei decenni hanno accolto ogni debolezza tirasse la cordicella del vecchio campanaccio. Perseguitati dalla legalità, perseguitati politici, migranti in fuga, migranti con piedi bruciati dal gelo accuditi per mesi come figli, partigiani curdi, persone allo sbando. E in più offrivano un letto caldo: tutti questi e infiniti altri. Non solo, perché anche animali abbandonati hanno colonizzato la vecchia casa sormontata da due enormi cedri: cani, gatti, asini, oche, pecore, capre, caproni. A causa della sua esposizione a volte glieli ammazzavano, quegli animali: lei soffriva, molto, e poi ne prendeva altri.

L’avvocata che la segue, Valentina Colletta ieri sera dichiarava: «Nicoletta era molto decisa, ma il mondo intorno a lei no.Una situazione grave con responsabilità che ricadono non solo su coloro che hanno deciso di portarla via questa sera, ma sopratutto su chi l’ha condannata».

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Interventi a Radio Onda d’Urto

Dana Movimento No Tav ValSusa Ascolta o scarica

Alberto Perino Movimento No Tav ValSusaAscolta o scarica

Livio Pepino GiuristaAscolta o scarica

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NICOLETTA LIBERA: MOBILITIAMOCI IN TUTTA ITALIA!

Nicoletta è una donna gentile, è una combattente. Nicoletta è stata messa in prigione.

Nicoletta fa parte del movimento #notav, è una delle coordinatrici nazionali di Potere al Popolo. Non si è mai risparmiata, insieme alla gente della Valsusa e non solo, quando c’era da mobilitarsi per l’ambiente, la democrazia, il diritto di non vedere il proprio territorio, le montagne, la bellezza, scippata da mostruosità inutili, buone solo a far mangiare i grandi appaltatori, l’economia criminale.
Per questo lo Stato italiano, in queste settimane, si vendica su Nicoletta.

Nicoletta è condannata a un anno di carcere, per aver portato uno striscione durante un blocco stradale nel 2012.

E’ uno Stato che sa rispondere alle domande di giustizia ambientale e sociale della popolazione sbattendo in galera le donne e gli uomini che se ne fanno portatori.

Noi non ci stiamo. Non resteremo a guardare in silenzio. Ovunque possibile ci mobiliteremo contro questo schifo.
E vi invitiamo a contattarci e farlo con noi, nella vostra città, quartiere, provincia. Moltiplichiamo la solidarietà, non lasciamo solo nessuno!

Libertà per Nicoletta
Libertà per la Val di Susa

Potere al Popolo

ℹ️ ELENCO PRESIDI E MANIFESTAZIONI ⬇️

Napoli: https://facebook.com/events/2567659286696574

Milano: https://facebook.com/events/913388885789963

Pisa: https://facebook.com/events/2580260768869277

Bologna: https://facebook.com/events/511414966388847

Firenze: https://facebook.com/events/1004655733268736

Roma: https://facebook.com/events/440502066858772

Reggio Calabria: https://facebook.com/events/60362689380192

Mantova: ore 12:30 sotto alla sede della Gazzetta di Mantova, in Porta Cerese.

Viareggio: https://facebook.com/events/552777505277919

Forlì: https://facebook.com/events/451116328886449

Genova:
https://facebook.com/events/560048188183423/?ti=cl

Grosseto:
https://facebook.com/events/524180078190892/?ti=cl

Taranto:
https://www.facebook.com/events/2487334664726419

Bergamo:
https://facebook.com/events/2496804483896018/?ti=cl

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Movimento NO TAP
NICOLETTA È LIBERA DI SORRIDERE
Si, lei è libera di pensare. Lei ha la libertà di lottare per un ideale che spezza le vostre inutili catene.
E non capirete mai quel sorriso che vi fa irritare, quel sorriso sul suo volto anche quando cercate di reprimere in maniera autoritaria la sua voglia di lottare.
Lei è libera perché crede in ciò che fa, perché non è succube di un sistema che ha divorato le vostre anime e diviso le popolazioni.
La sua consapevolezza è la forza di chiunque lotta per un qualcosa che va ben oltre quelle tasche piene di denaro sporche di quel sangue che i popoli versano in difesa della propria terra.
Nicoletta è libera nel cuore di ogni singola persona che lotta, che non si conforma ad un sistema del paradosso. Lei è in ognuno di noi, in quel vento che cresce sempre più forte e che spazzerà via le vostre catene.

Solidali con le lotte popolari NO TAV…per la liberazione di Nicoletta Dosio
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Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco

L’ANPI SOLIDALE CON NICOLETTA DOSIO, VALSUSINA “PARTIGIANA DELLA TERRA”

In queste ore è stata arrestata dalle forze dell’ordine la compagna Nicoletta Dosio, valsusina, ex insegnante di 73 anni, anima storica delle lotte sociali e uno dei volti più rappresentativi del Movimento NO TAV nella sua storia trentennale.
Esprimiamo il nostro sdegno per questo ennesimo accanimento giudiziario contro una persona simbolo della resistenza popolare di un’intera comunità, che difende la Val Susa, i principi della Costituzione repubblicana e gli interessi di tutto il popolo italiano dalla devastazione ambientale, dalla speculazione dei costruttori, dalla militarizzazione del territorio.
Ricordiamo che il Movimento NO TAV, oltre a essere sempre presente a commemorare i Caduti Partigiani e a contrastare i neofascisti, denuncia costantemente le infiltrazioni mafiose e del sistema del malaffare colluse con alcuni settori delle istituzioni nella spartizione del profitto nel complesso sistema delle grandi opere.
La resistente Nicoletta Dosio, con il suo operato, rende quotidianamente viva la Costituzione e rappresenta un esempio positivo per le nuove generazioni che stanno maturando impegno ed esperienza nell’ANPI, nei collettivi studenteschi, nel Movimento NO TAV e oggi anche nei movimenti per il clima, movimenti che vivono un’impetuosa e attivissima partecipazione giovanile.
Faremo quanto è in nostro potere per fermare questo sopruso: non è questa una giustizia conforme ai valori che ispirano la Costituzione repubblicana.
Giunga a Nicoletta Dosio, “partigiana della terra”, l’abbraccio caloroso e solidale dell’ANPI!

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ANPI, Sezione Valle Elvo e Serra “Pietro Secchia” Occhieppo Superiore (BI)

Nicoletta Dosio, 73 anni, professoressa di latino e greco al liceo in pensione, militante Notav, ha subito una condanna a un anno di reclusione, divenuta definitiva perchè confermata dalla Corte di Cassazione. Il Tribunale di Torino l’aveva condannata a una pena ben superiore.
Nel 2012 aveva partecipato a una manifestazione con altre centinaia di persone che avevano pacificamente bloccato il casello dell’autostrada A32 a Avigliana, durante la quale erano state alzate le sbarre e fatti passare gli automobilisti senza pagare il pedaggio per protestare contro la politica di sostegno al Tav del governo Monti.
Nicoletta Dosio è stata condannata per concorso nel reato di violenza privata nei confronti degli stessi automobilisti, consistita nell’aver sorretto per una trentina di minuti uno striscione di protesta. Un atteggiamento alquanto banale dal punto di vista giudiziario viene valutato come gravissimo e meritevole di una pena comunque spropositata perchè inserito nella lotta al famigerato e nefasto Tav.
E’ questo il vero motivo per il quale Nicoletta e tutti gli altri 11 suoi coimputati nel processo sono stati condannati e ai quali non è stato concesso, benché sostanzialmente incensurati, i benefici della sospensione condizionale della pena. Non è il fatto commesso a far scaturire la pena inflitta, ma la soggettività di Nicoletta (e dei suoi compagni). Nicoletta è stata condannata perchè è Nicoletta.
Come Luca Abbà, che sta scontando un anno di reclusione in semilibertà perchè è Luca Abbà. Perchè Notav e perchè anarchico.
Sembra di tornare indietro di un secolo. Con le dovute proporzioni, Sacco e Vanzetti vanno sulla sedia elettrica perchè sono Sacco e Vanzetti, italiani e anarchici, non perchè vigliaccamente accusati di omicidio.
Nel momento in cui lo Stato ragiona se privilegiare chi inquina la vita rendendolo legibus solutus, al di sopra delle leggi e sciolto dai suoi vincoli, incarcera i suoi cittadini migliori, quelli che osano opporsi al potere che devasta.
Quelli che onorano con la loro lotta i principi della Costituzione repubblicana.
Nicoletta Dosio inoltre dovrà andare in carcere, secondo la nostra legge, perché ha deciso di non chiedere la concessione di una delle misure alternative alla carcerazione.
Coerentemente con il suo impegno di lotta contro quella che è una grande opera inutile e devastante, la nuova linea ferroviaria Torino-Lione, Nicoletta Dosio ha deciso che metterà a disposizione, come sempre ha fatto, anche in questa fase tutta se stessa. Come fecero i nostri partigiani.
Per questo la nostra sezione esprime tutta la solidarietà possibile a Nicoletta Dosio e ai suoi compagni condannati.

No Tav, USB: Nicoletta Dosio libera subito, mobilitate tutte le nostre strutture

I Carabinieri hanno arrestato nel pomeriggio a Bussoleno e tradotto in carcere a Torino la storica leader del movimento No Tav Nicoletta Dosio, 73 anni, per scontare la condanna che le era stata definitivamente inflitta alcuni mesi fa assieme ad altri 11 compagni attivi nella difesa della valle per una manifestazione del 2011.

Nicoletta aveva rifiutato gli arresti domiciliari e per un breve periodo la pena era stata sospesa. Oggi, approfittando delle festività di fine anno, la sospensione è stata revocata e la pena è divenuta esecutiva.

USB esprime piena solidarietà a Nicoletta e al movimento No Tav e invita tutte le proprie strutture a mobilitarsi per la sua liberazione, partecipando alle iniziative delle prossime ore.

Nicoletta e tutti i compagni/e No Tav devono essere liberati subito, la lotta non si arresta!

Unione Sindacale di Base

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Acerbo e Locatelli (Prc-Se): Mobilitiamoci perchè sia ridata libertà a Nicoletta e a tutti gli attivisti NoTav

Maurizio Acerbo e Ezio Locatelli, rispettivamente segretario nazionale di Rifondazione Comunista e segretario provinciale di Torino hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
Ingiustificabile la decisione di revocare la sospensione dell’ordine di carcerazione a Nicoletta che, ricordiamo, non ha chiesto nessuna misura alternativa al carcere.  La Procura Generale di Torino ancora una volta dà dimostrazione dell’ossessione repressiva contro il movimento NoTav.
Nicoletta a 73 anni è stata condannata lo scorso novembre insieme ad altri 12 compagni per una manifestazione di protesta pacifica davanti a un casello autostradale del 2012. Una professoressa di greco e latino della Val di Susa è considerata talmente pericolosa da revocare la sospensione dell’esecuzione di una condanna già palesemente abnorme.
Chi conosce Nicoletta, e siamo in tante/i, sa bene che affronta anche questa prova con serenità e determinazione.
Ma non per questo possiamo accettare questo arresto insensato.
E’ inaudito, intollerabile che Nicoletta di cui tutti conoscono dignità, coerenza, animo pacifico sia stata tradotta in carcere. La sua unica colpa, imperdonabile, al pari di molti altri attivisti denunciati o arrestati nel corso di questi mesi e anni, è di essere irriducibilmente NoTav, di continuare ad anteporsi alla realizzazione di un’opera affaristica, inutile, dissipativa di colossali somme di denaro pubblico. Rifondazione Comunista chiama tutti i suoi iscritti e simpatizzanti a partecipare o a promuovere nelle prossime ore e nei prossimi giorni iniziative unitarie su tutto il territorio nazionale perché sia restituita piena libertà a Nicoletta e a tutte le persone sottoposte ingiustamente a misure restrittive. La lotta contro il Tav non si fermerà. Meritano un grande ringraziamento i cittadini di Bussoleno che stanno bloccando l’auto dei carabinieri in strada dimostrando di quali valori di solidarietà sia testimonianza la resistenza popolare della Val di Susa contro un mega-affare devastante.

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Associazione Bianca Guidetti Serra (Bologna)

Un abbraccio a Nicoletta e a tutt* le compagne e i compagni che in questi anni hanno subito, e continuano a subire, l’accanimento della Questura, della Procura di Torino e dei Tribunali contro il Movimento No Tav.
Nicoletta Dosio è stata arrestata l’altroieri notte, condannata a un anno di carcere per aver partecipato nel 2012 ad una breve manifestazione sull’autostrada A32, proprio nei giorni in cui, dopo il violento sgombero della baita Clarea, Luca Abbà lottava tra la vita e la morte perché un poliziotto l’aveva fatto cadere dal traliccio.
Salimmo in manifestazione sull’autostrada con uno striscione su cui era scritto “ Oggi paga Monti” ed alzammo le barriere dei caselli, permettendo la libera circolazione su una delle strutture autostradali più devastanti e costose d’Italia.”
Una protesta classificata in tre gradi di giudizio come interruzione di un pubblico servizio (che non fu affatto interrotto) e soprattutto come “violenza privata” nei confronti degli automobilisti (!!!), con la ormai proverbiale alterazione della realtà che caratterizza, in questo paese ed in particolare a Torino, l’azione penale nei confronti dei movimenti. Bizzarra, in questo caso, la declinazione del concetto di violenza, valido per chi fa viaggiare gratis gli utenti di un’autostrada, ma non per chi fa cadere un compagno da un traliccio mandandolo in coma.
Del resto non è una novità il fatto che la procedura penale nei processi contro i No Tav sia caratterizzata da innumerevoli distorsioni.
A questo riguardo abbiamo già visto di tutto:  l’abuso delle misure cautelari in carcere, la valutazione della pericolosità sociale degli indagati sulla base del credo politico, le schedature sulla vita personale dei militanti, l’uso e abuso del concorso di persone nel reato, i processi in aula bunker, gli ostacoli all’esercizio del diritto di difesa, ed una costante decontestualizzazione dei fatti, che cancella le ragioni sociali e ambientali della lotta.
Processi che, anche per reati lievi, si concludono con condanne sproporzionate, mentre le denunce contro le violenze della polizia vengono sistematicamente vanificate dall’archiviazione.

Esprimiamo tutta la nostra vicinanza a Nicoletta, che in queste ore ha impartito ai suoi persecutori una grandissima lezione di dignità.
Esprimiamo tutta la nostra vicinanza a chi è ancora ai domiciliari, a chi è colpito da misure amministrative vessatorie, come il ritiro della patente perché No Tav.
A Luca, sottoposto ad un assurdo regime di semilibertà, che lo costringe a pernottare alle Vallette, a 70 km dai campi che coltiva. A Mattia e Giorgio, in carcere per aver violato, assieme a migliaia di persone, la zona rossa intorno al cantiere.

Liberi tutti ! Libere tutte !

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI
L’arresto di Nicoletta Dosio: una storia sbagliata

31 dicembre 2019 – Una storia sbagliata, fin dall’inizio e oggi più che mai: Nicoletta Dosio, 73 anni, condotta in carcere per una condanna definitiva ad un anno di reclusione per una delle manifestazioni “No Tav” più comprensibile a tutti —del 2012!— dopo che un altro attivista (Luca Abbà) era rimasto folgorato nel corso di una pacifica protesta su di un traliccio, manifestazione assolutamente non violenta. Dall’altra parte, un cantiere infinito di un’opera mastodontica, inutile per i più e dannosa secondo molti, la linea per il Treno ad Alta Velocità che un giorno (forse) collegherà un po’ più velocemente Torino a Lione, dopo che tutti i decisori (da cui, in origine, sono stati escluse legislativamente, con la legge grandi opere, le comunità interessate) avranno completato la militarizzazione dell’area del mega cantiere, diventata, con le disposizioni introdotte furtivamente nella legge “antifemminicidio” del 2013, “sito sensibile” la cui violazione comporta pene aggravate e dopo la conclusione dei lavori (oggi difficilmente immaginabile) a opera delle aziende incaricate, di cui buona parte fallite in corso d’opera e/o in odor di mafia.
La critica ad una simile opera appare del tutto legittima e la repressione di eventuali reati dovrebbe avvenire con lo stesso metro di valutazione utilizzato per altri settori.
Questa mega opera, contestatissima, costosissima e che, se e quando sarà mai ultimata sarà già superata, è costata al territorio su cui insiste decine e decine di processi (più o meno “maxi” e conosciuti, ma comunque pesantemente incidenti sulla libertà delle persone e sulla possibilità di prosecuzione pacifica della protesta) contro chi vi si oppone, misure cautelari, condanne pesanti in procedimenti “simbolici”, su cui la Cassazione è intervenuta ripetutamente negandone, in alcuni casi, la legittimità. Anni di attività giudiziaria dedicata quasi esclusivamente a punire con condanne esemplari ogni singolo comportamento ostativo a una scelta giustamente criticata da più parti, incluse forze oggi al governo del paese. Una giustizia orientata, “forte con i deboli e debole con i forti”, indifferente alle legittime ragioni di una protesta con caratteri larghi e popolari. Un uso della giustizia in cui non ci riconosciamo.
In questa lotta, Nicoletta ha fatto la sua parte con coerenza e dignità e intende dimostrare, con il suo rifiuto di misure alternative al carcere, l’ingiustizia di una repressione contro il movimento No Tav a un livello che non si riscontra in altri settori.
Chiediamo con forza che le sia riconosciuto, come segnale di cambiamento nei rapporti con il conflitto sociale, un provvedimento d’ufficio di concessione della grazia.
I Giuristi Democratici confermano il loro impegno a difesa del sacrosanto diritto alla protesta contro la regina delle grande opere inutili, chiedendo un radicale cambio di rotta nella gestione dei conflitti sociali e ambientali, quale è certamente quello relativo al progetto Tav, che dovrebbe tornare a essere materia di un serio, civile, realistico e produttivo confronto tra comunità e governi locali e centrali, anziché materia di giudizi penali e ostentazione di potere militare e di ordine pubblico.

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Comitato Madri per Roma Città Aperta

SOLIDARIETÀ A NICOLETTA DOSIO!
Se andrò in carcere, non me ne pentirò, perché, come scrisse Rosa Luxemburg, dalla cella
dove scontava la sua ferma opposizione alla guerra, “ mi sento a casa mia in tutto il mondo, ovunque ci siano nubi, e uccelli, e lacrime umane”.
Con queste parole, Nicoletta Dosio, professoressa in pensione di latino e greco,sale sull’auto dei carabinieri alle 20.47 circa del 30 dicembre per essere condotta nel carcere delle Vallette di Torino con una espressione del volto serena e tranquilla.
Nicoletta, storica attivista del movimento No Tav, ha dedicato molti anni della sua vita a difendere il territorio della Val Susa da chi voleva realizzare un’opera costosa ed inutile, speculando e devastando l’ambiente, si è macchiata del ” reato” di aver presidiato pacificamente i caselli di un’autostrada nel 2011.
Il provvedimento era nell’aria dopo che ieri mattina era stata resa nota la revoca della sospensione dell’ordine di carcerazione.
Nicoletta, si era rifiutata nei mesi scorsi di richiedere misure alternative alla carcerazione, preferendo il carcere all’accettazione di una misura palesemente ingiusta e spropositata.
Un’altra pagina nera nella storia di questo paese è stata scritta dallo stato che, senza imbarazzo alcuno, con la sua macchina repressiva,non ha esitato a colpire un’ ambientalista, esempio grandissimo di Resistenza messa in atto pacificamente.
Esprimiamo la nostra calorosa ed incondizionata solidarietà a Nicoletta, compagna e sorella,dal cuore grande e generoso, che ha sempre abbracciato le lotte di tutti e di tutte per un mondo più giusto,per stare al fianco degli ultimi.
Chiediamo la sua immediata liberazione e quella di altri attivisti no Tav colpiti dalla repressione.
Il sorriso, il coraggio e la determinazione di Nicoletta sono più forti di qualsiasi gabbia!
Nicoletta libera! No Tav liberi!

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USI e USICONS

L’Unione Sindacale Italiana e l’Associazione di tutela utenti e consumatori Usicons, esprimono la loro solidarietà a Nicoletta Dosio, storica attivista e tra i portavoce del movimento popolare No Tav in Val di Susa.
È una vergogna sia per il senso di una operazione repressiva delle lotte popolari che anche tramite la sua figura e persona si sono espresse in questi anni, che per l’età di Nicoletta (73), che per il giorno scelto per arrestarla, il 30 dicembre
Un arresto, all’insegna dell’accanimento nei confronti di una persona, la cui “colpa” è aver pacificamente difeso la Val Susa, dalle manovre speculative, affaristiche e di scempio ambientale, dell’inutile “grande opera” del TAV.
SOLIDALI CON LE GIUSTE LOTTE POPOLARI A DIFESA DELL’AMBIENTE, CONTRO LE SPECULAZIONI E LE MIRE AFFARISTICHE CONTRARIE AI DIRITTI E AI BISOGNI DI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI, SANITARI, DI ISTRUZIONE E PER LAVORO DIGNITOSO E SICURO, PER LA LIBERAZIONE E SCARCERAZIONE DI NICOLETTA DOSIO.
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Associazione Primo Moroni (Malalbergo – BO)

Compagne/i, c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare parecchio, buon 2020 militante!

Avremmo voluto chiudere l’anno in bellezza, ma di questi tempi è davvero difficile.
Ieri sera la professoressa Nicoletta Dosio, una donna di 73 anni che ha dedicato gli ultimi della sua vita alla lotta contro il mostro della TAV in Val di Susa, è stata arrestata e portata in carcere alle Vallette.
Nicoletta, assieme ad altri 11 attivisti NO TAV, era stata condannata in via definitiva per meno di un’ora di presidio pacifico sull’autostrada che attraversa la Valle Susa il 3 marzo 2012. In quegli stessi giorni, Luca Abbà, un militante NoTav oggi ancora in carcere, era salito su un traliccio della corrente inseguito da un carabiniere e poi era rimasto folgorato, precipitando e restando tra la vita e la morte per molti giorni.
Nicoletta, che ha sempre rifiutato le misure alternative al carcere, ritenendo la condanna ingiusta e spropositata, è attualmente al carcere delle Vallette e dovrà scontare la pena di 1 anno.
Alle Caserme Sani di Bologna, a poco più di un mese da un’occupazione che ha fatto rinascere un luogo abbandonato da anni al degrado e all’incuria, si sta aspettando lo sgombero ad opera delle forze dell’ordine, voluto dall’amministrazione comunale. Ancora sono vive nelle nostre menti le immagini dello sgombero di XM24 con cui l’amministrazione ha sottratto alla città uno spazio di cultura e di socialità altra, esterno alle logiche del mercato; non è bastato fingere una trattativa con le/gli attivvist* per l’approdo a un ipotetico nuovo spazio, che doveva essere in Bolognina e in grado di contenere la miriade di attività che XM24 conteneva al suo interno. Scaduti i tempi della farsa, una nuova compagine nata dall’esperienza di XM, ha così occupato e restituito alla città un luogo pubblico dotato di un grande potenziale: le caserme (In)Sani. In poche settimane non si contano la miriade di attività messe in campo per rendere viva l’area e per farla conoscere alla cittadinanza; non si contano i tanti collettivi che si sono organizzati per discutere di beni comuni, educazione, repressione; non si contano le attività settimanali in essere a partire dal Mercato di Campi aperti, fino ai corsi di Boxe della Palestra Stevenson, Tessuti e di Yoga. (Per rimanere aggiornati sulla situazione della Caserme Sani e portare solidarietà: http://www.autistici.org/xm24resiste/)
Il nostro augurio per il 2020 non è che scompaiano le forme di repressione o che non ci siano più sgomberi (tanto bello quanto irreale), l’augurio che l’Ass. Primo Moroni fa è che aumenti in noi la consapevolezza di essere determinanti nell’allargare quella crepa nel sistema che si sta facendo via via sempre più piccola. Quella crepa non è altro che la somma delle nostre esperienze di militanza e di autogestione, di antagonismo a un sistema che ci vorrebbe solo ed esclusivamente come lavoratrici/ori e consumatrici/ori passivi. Per usare una metafora ormai nota, quella crepa è la nostra lotta contro il nulla che avanza!
Compagnx, c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare parecchio, buon 2020 militante!

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Sindacato Generale di Base – Pisa

Lo vendetta dello stato inflessibile con gli ultimi e arrendevole con i padroni. Libertà per Nicoletta, libertà per tutti\e

Nicoletta aveva rifiutato ogni forma alternativa al carcere, non ha mai  giudicato reato la sua azione  condotta alla luce del sole,  ha da sempre avversato l’alta velocità sininimo di devastazione dei territori.
Il nostro paese non ha bisogno della Tav ma di infrastrutture in ogni angolo, di servizi alla cittadinanza da non sacrificare alla logica del profitto
Solo oggi ci rendiamo conto dei risultati di anni di privatizzazioni, i servizi alla persona sono al collasso, la forbice salariale e sociale si va sempre piu’ divaricando, internalizzare e statalizzare servizi non è piu’ un tabu’ ma una necessità.
L’arresto di Nicoletta, alla quale va la nostra incondizionata solidarietà che estendiamo alle centinaia di cittadini e militanti colpiti dalla repressione per essersi opposti nell’arco di un ventennio alla Tav, vuole essere da monito per noi tutti oltre alla risposta di uno Stato che non solo ha lasciato impuniti migliaia di morti sul lavoro ma anche le vittime dei disastri ambientali prodotti dalla sete di profitto e dalla ignavia delle autorità pubbliche.
L’arresto di Nicoletta arriva dopo le multe comminate a operai e solidali protagonisti di un blocco stradale a Prato contro una azienda che da mesi non li pagava, multe rese possibili dai decreti sicurezza che rimangono al loro posto nonostante i proclami estivi del Partito democratico e di quella sinistra che davanti ai soprusi quotidiani si gira letteralmente dall’altra parte. Ma prima delle sanzioni ci sono stati i licenziamenti, gli arresti, le denunce ai danni di lavoratori e attivisti sociali
Una nuova escalation repressiva colpisce da tempo delegati e lavoratori tra licenziamenti, provvedimenti disciplinari, sanzioni e storie di quotidiana intimidazione, le leggi di emergenza degli anni settanta sono rimaste al loro posto, rafforzate perfino da nuovi decreti costruiti ad arte per creare un clima di sorveglianza, paura e repressione.
Quello che accomuna Nicoletta alle lotte operaie è la volontà di non subire soprusi e violenze di sistema, di avere scelto sempre di stare dalla parte giusta della barricata, quella che difende gli interessi delle classi sociali subalterne e non accetta i ricatti tra posti di lavoro e ambiente e abiura tanto le leggi securitarie quanto gli accordi lesivi della democrazia nei luoghi di lavoro.

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