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Alfano giustifica e promuove le gesta dei “bravi ragazzi” di Casapound

Alfano approva la relazione della Polizia di prevenzione resa nota nei giorni scorsi che giustificava ed esaltava le gesta  dei militanti del movimento di estrema destra

Il Ministro degli Interni Angiolino Alfano, nel rispondere all’interrogazione parlamentare quesentata dai deputati di Sinistra Italiana, in merito nota informativa inviata dalla Polizia di prevenzione al tribunale di Roma,  ha di fatto giustificato le affermazioni contenute nella nota.

Per Alfano  quel documento “non costituisce un documento di analisi o di valutazione sul movimento“, ma soltanto una risposta alle domande del tribunale sull’articolazione del movimento, l’eventuale coinvolgimento in processi penali o inchieste, la presenza di comportamenti antisemiti o neonazisti. Quindi per Alfano e il governo Renzi,  Casapound appare come una confraternita dalle finalità da boy scout  più che un movimento che ambisce a realizzare il fascismo nel terzo millennio.

Qui sotto il testo dell’interrogazione e la risposta di Alfano:

nterrogazione 3 febbraio a risposta immediata in Commisione I:   QUARANTA, SCOTTO, DANIELE FARINA, COSTANTINO e D’ATTORRE.

al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
a quanto si apprende da organi di stampa nazionali il blog Insorgenze ha reso noto il documento (protocollo N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333 dell’11 aprile 2015) con cui la lezione centrale della polizia di prevenzione, con sigla in calce del direttore centrale, prefetto Mario Papa, definisce CasaPound Italia una organizzazione di bravi ragazzi molto disciplinati, con «uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nel rispetto delle gerarchie interne» sospinti dal dichiarato obiettivo «di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio». Il documento è stato allegato dall’avvocato di CasaPound Italia in una causa civile che oppone la figlia di Ezra Pound, signora Mary Pound vedova de Rachewiltz, a Gianluca Iannone, leader indiscusso della controversa formazione di «fascisti del III millennio»;
la signora Pound contesta da tempo l’uso del nome del poeta da parte dell’organizzazione. Il legale di CasaPound ha chiesto al giudice di acquisire informazioni sulla natura del gruppo politico al Ministero dell’interno. Dall’ordinanza emessa dalla giudice Bianchini è scaturita la nota della polizia di prevenzione che i fascisti di via Napoleone III stanno tentando di utilizzare come un biglietto da visita anche in altre cause vista la frequenza con cui personaggi vicini a Cpi affollano i titoli delle cronache nere;
il testo della informativa pubblicato integralmente su Insorgenze fa ricorso ad un’abile strategia linguistica evitando in modo sistematico l’utilizzo della parola fascismo, né tantomeno il riferimento al fatto che si trattasse di una dittatura «al suo posto si usa un sinonimo neutralizzante come “ventennio”, di cui si dà acriticamente atto della possibilità di rivalutarne “gli aspetti innovativi di promozione sociale”- si può leggere nell’analisi redatta dal blog – la prosa, del tutto inusuale per una nota informativa degli organismi di Polizia, lascia trasparire una chiara empatia, quasi una sorta di compiacimento che rasenta l’agiografia quando si valorizzano le capacità politiche del gruppo “facilitato dalla concomitante crisi delle compagini della destra radicale e dalla creazione di ampi spazi politici che Casa Pound si è dimostrata pronta ad occupare”. Il passaggio successivo è palesemente compiacente: “Il risultato è stato conseguito anche attraverso l’organizzazione di innumerevoli convegni e dibattiti cui sono frequentemente intervenuti esponenti politici, della cultura e del giornalismo anche di diverso orientamento politico”»;
in seguito, si valorizza la «progettualità» chiaramente xenofoba del gruppo «tesa al conseguimento di un’affermazione del sodalizio al di là dei rigidi schemi propri delle compagini d’area», come se in passato tra le «compagini d’area» non ci fossero state alleanze politico-elettorali con il centrodestra. Prova ne sarebbero – prosegue la nota – «le recenti intese con la Lega Nord, di cui si condividono le istanze di sicurezza e l’opposizione alle politiche immigratorie, con la creazione della sigla “Sovranità Prima gli Italiani” a sostegno della campagna elettorale del leader leghista»;
dal punto di vista politico è quanto illustrato il fulcro della informativa, redatta in prossimità di quello che i giornali hanno definito il «patto del Brancaccio», ovvero alla venuta di Salvini a Roma. La velina descrive «l’impegno primario» di CasaPound volto alla «tutela delle fasce deboli attraverso la richiesta alle amministrazioni locali di assegnazione di immobili alle famiglie indigenti, l’occupazione di immobili in disuso, la segnalazione dello stato di degrado di strutture pubbliche per sollecitare la riqualificazione e la promozione del progetto “Mutuo Sociale”», riportando «L’attenzione del sodalizio è stata rivolta anche alla lotta al precariato ed alla difesa dell’occupazione attraverso l’appoggio ai lavoratori impegnati in vertenze occupazionali e le proteste contro le privatizzazioni delle aziende pubbliche»;
la strategia dissimulativa e imitativa di CasaPound viene descritta nella nota come un ampliamento delle tematiche di intervento «in passato predominio esclusivo della contrapposta area politica, quali il sovraffollamento delle carceri, o la promozione di campagne animaliste contro la vivisezione e l’utilizzo di animali in spettacoli circensi» e per finire ci sono anche gli aspetti ludici;
riguardo agli atti di violenza ascrivibili al gruppo, la tesi del poliziotto compilatore è quella di addossarne la colpa a militanti indisciplinati magari troppo facinorosi per via della frequentazione delle curve ultras «ambito in cui l’elemento identitario si coniuga a quello sportivo divenendo spesso il pretesto per azioni violente nei confronti di esponenti di opposta ideologia anche fuori dagli stadi». CasaPound, associazione «rigorosa nel rispetto delle gerarchie interne», non c’entra. «Il sodalizio organizza con regolarità, sull’intero territorio nazionale, iniziative propagandistiche e manifestazioni nel rispetto della normativa vigente e senza dar luogo ad illegalità e turbative dell’ordine pubblico». L’utilizzo della violenza, inoltre, è considerato come una conseguenza, attribuendo la responsabilità alla sinistra radicale che «sotto la spinta del cosiddetto “antifascismo militante” non riconosce il diritto alla agibilità politica» alle formazioni di estrema destra –:
se non ritenga necessario ed urgente assumere chiare istanze dalla posizione espressa nel documento della direzione centrale della polizia di prevenzione, con sigla in calce del direttore centrale, prefetto Mario Papa, e avviare un’indagine interna volta ad appurare al più presto se ricorrano o meno i presupposti per procedere alla rimozione dall’incarico del prefetto. (5-07639)
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)

5-07639 Quaranta ed altri: Su un documento della Direzione centrale della Polizia di prevenzione dell’11 aprile 2015.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, il movimento CasaPound, sorto nel dicembre 2003 ma ufficializzato formalmente nel 2007, si è affermato progressivamente nel panorama nazionale dell’estremismo di destra.
L’incremento delle attività di propaganda e l’interesse del sodalizio per temi a forte rilevanza sociale hanno accentuato la concorrenzialità con i gruppi di opposto orientamento, sfociata nell’ultimo anno in ben 106 episodi di contrapposizione, con il ferimento, in alcuni casi anche grave, di 24 attivisti di destra e di sinistra.
Il Ministero dell’interno segue l’evoluzione di questa situazione di conflittualità, dedicando particolare attenzione all’attività dei gruppi politici estremisti e alle frange più radicali in tutte le zone d’Italia.
In tale contesto, vengono costantemente controllati anche i luoghi di aggregazione dei simpatizzanti di CasaPound e le iniziative assunte dai medesimi.
Eventuali comportamenti illeciti posti in essere da singoli esponenti del movimento vengono perseguiti con fermezza e sistematicità dalle Forze dell’ordine e dalla magistratura.
Al riguardo, informo che nel quinquennio 2011-2015 sono stati tratti in arresto 19 militanti o simpatizzanti di CasaPound, mentre 336 sono stati deferiti a vario titolo all’Autorità Giudiziaria. A ciò aggiungo che dall’inizio del corrente anno sono già stati effettuati 1 arresto e 23 denunce.
Quanto all’ispirazione fascista del movimento evocata nell’interrogazione, rilevo che, allo stato attuale, non risultano pronunce giurisdizionali che abbiano accertato, nei riguardi di Casapound, il concretizzarsi della fattispecie della riorganizzazione del disciolto partito fascista e che legittimino, quindi, l’adozione di provvedimenti di scioglimento.
Con riferimento specifico al documento della Direzione centrale della polizia di prevenzione, su cui è incentrata l’interrogazione, rappresento che esso non costituisce un documento di analisi o di valutazione sul movimento, ma una risposta a precisi quesiti posti dal Tribunale Civile di Roma, concernenti in particolare:
dati conoscitivi sull’associazione;
informazioni sull’articolazione della struttura organizzativa anche a livello periferico;
notizie sull’eventuale diretto coinvolgimento del sodalizio in procedimenti penali o attività d’indagine, sfociate in denunce o rapporti informativi all’Autorità giudiziaria per fatti di violenza o per manifestazioni politiche non autorizzate, segnatamente di carattere antisemita e/o neonazista.

  Per quanto attiene al terzo punto, sono state sottoposte all’attenzione del magistrato talune situazioni di criticità riguardanti in particolare:
l’infiltrazione nelle tifoserie ultras sportive, divenuta spesso il presupposto per il compimento di azioni violente nei confronti di esponenti di opposta ideologia anche fuori dagli stadi;
più in generale, la presenza, all’interno del sodalizio o in ambienti vicini ad Pag. 54esso, di elementi inclini all’uso della violenza intesa come strumento ordinario di confronto e di affermazione politica. È stato quindi precisato che tali soggetti si trovano sovente coinvolti in episodi di illegalità contro elementi di opposto orientamento, ponendo in essere risse, aggressioni e scontri, talvolta preordinati.

  Nel documento viene anche chiarito che tali comportamenti sono puntualmente e sistematicamente perseguiti sotto il profilo penale ogni qualvolta si riesce a giungere all’individuazione delle responsabilità, come ho avuto già modo di evidenziare nella prima parte del mio intervento.
In conclusione, voglio rassicurare gli onorevoli interroganti che le autorità provinciali di pubblica sicurezza svolgono una costante attività di prevenzione attraverso un attento monitoraggio ed un’accurata raccolta informativa nei confronti dei movimenti estremisti – tra i quali CasaPound –, finalizzata a cogliere il minimo segnale di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica e ogni ipotesi di deviazione dalle regole del diritto e della pacifica convivenza.

 

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