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Aggressione alla Stella Rossa Venezia

Poche settimane fa l’agguato all’Ardita, oggi ci ritroviamo a scrivere di calcio popolare denunciando un altro attacco violento alle dinamiche che vedono lo sport popolare sempre più protagonista. L’obiettivo è quello di porre fine alla speculazione delle scuole calcio, e di chi gestisce lo sport in Italia. Questa volta a farne le spese sono i ragazzi della Stella Rossa Venezia.

I temi che lo sport popolare, e in particolar modo il calcio popolare affronta, sono quelli relativi all’integrazione senza costi eccessivi, caratteristica che, evidentemente, entra in contrasto con chi gestisce lo sport.

La squadra denuncia tramite il comunicato stampa l’attacco subito: “E’ davvero avvilente essere costretti a prendere carta e penna per raccontare quanto successo al Palazzetto del Basket di Murano mercoledì sera: tempo da lupi, ma la Stella Rossa era impegnata nel difficile match casalingo con i Crabs.
La Polisportiva Stella Rossa è una realtà ormai al quarto anno di vita, che ha fatto dell’aggregazione, fratellanza e rispetto la propria bandiera, condividendo quei valori che lo sport professionistico sta inesorabilmente dimenticando. Impensabile quindi che fosse il classico diluvio autunnale a impedire a squadra, tifosi, amici e semplici conoscenti di partecipare a questo piccolo, grande evento sportivo amatoriale.
Eppure dobbiamo parlare di un match sospeso all’intervallo lungo, diversi contusi e un ragazzo che dovrà operarsi alla spalla, fracassata di botte.

Motivo? L’aggressione subita dagli sparuti tifosi di casa da parte di un nutrito gruppo di tifosi-militanti dei Crabs, venuti evidentemente con l’obiettivo di menar le mani. Un vero e proprio pestaggio, che ha visto coinvolto suo malgrado chiunque provasse ad intervenire per placare gli animi, portando la coppia arbitrale a sospendere la partita subito dopo aver allertato i carabinieri.
La realtà dei fatti è una sola: con questo atto premeditato si è scientemente voluta punire un’idea, un modello, che evidentemente nella sua spensieratezza e genuinità infastidisce alcuni. Si è cercato di colpire inesorabilmente una Società amatoriale che ha sempre condiviso la gioia di praticare sport con gli avversari ed i suoi tifosi, raccogliendo unanimi consensi tra gli addetti ai lavori e non. E non ci si vengano a raccontare cazzate, non si trovino alibi, giustificazioni, capri espiatori.
Siamo ancora più uniti ed intenzionati più che mai nel continuare a fare quello che amiamo: giocare, tifare, divertirci.
Non cerchiamo vendette, ma nuove emozioni. Non sarà certo una spedizione punitiva (di cosa poi?) a farci retrocedere. Continueremo alla nostra maniera, con entusiasmo, cuore, passione e amicizia. Chiunque ami la Stella Rossa e ne condivida i valori, è parte della stessa. Ed ha il nostro sostegno incondizionato.

Alla Stella Rossa Venezia non c’è spazio per la violenza, ma solo per lo Sport.”

Proprio la Stella Rossa Venezia aveva espresso la propria solidarietà all’Ardita dopo l’agguato subito a Magliano Romano.

Nicola Gesualdo da OltreMediaNews

 

 

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