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Milano. Manganellate per eseguire uno sgombero. Una vetrina per l’Expo?

Milano sarà la vetrina mondiale per l’Expo. Al momento è una vergogna quasi quotidiana. Questa mattina sono piovute una gragnuola di manganellate contro gli attivisti del centro sociale Lambretta e i cittadini del comitato di Zona 4, in via del Turchino 20.

Un gruppo di giovani ha infatti cercato di fermare polizia e carabinieri in tenuta anti-sommossa per impedire lo sgombero dell’abitazione occupata dove c’erano una donna italiana e due immigrati: l’occupazione andava avanti da luglio 2013.

Nell’appartamento non sono stati trovati i due minori che avrebbero dovuto essere con la madre. Al tentativo di ostacolare lo sfratto gli agenti hanno risposto con una carica. Martedì, da un altro immobile occupato al civico 22 di via del Turchino, era stata sgomberata una donna di 35 anni, di nazionalità marocchina, con una figlia di sei anni: la straniera aveva rifiutato l’alloggio temporaneo in una struttura di accoglienza.

Per una amara ironia della sorte gli scontri sono avvenuti sotto casa di Michelle Ferrulli, morto nel giugno 2011 dopo essere stato picchiato dalla polizia durante un controllo e attivo nel comitato inquilini del quartiere. Nel pomeriggio i giovani del collettivo Lambretta hanno convocato un presidio davanti a Palazzo Marino. A piazza Scala sono confluite circa 200 persone. Presenti il Collettivo Lambretta, Zam, la Rete Studenti e numerosi solidali. In arrivo anche il Comitato Abitanti San Siro.

I manifestanti hanno chiesto un incontro con l’Assessore Benelli che fino a poco fa stava partecipando a un appuntamento a Palazzo Marino sulla questione casa a Milano. L’assessore tramite intermediari ha però fatto comunicare ai manifestanti la sua assenza, negando così l’incontro.
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da contropiano

Comments ( 1 )

  • […] Milano. Manganellate per eseguire uno sgombero. Una vetrina per l’Expo? Milano sarà la vetrina mondiale per l’Expo. Al momento è una vergogna quasi quotidiana. Questa mattina sono piovute una gragnuola di manganellate contro gli attivisti del centro sociale Blitz repressivo ai danni dei No Muos: denunciati i “liberatori” del pozzo Tre i militanti convocati, stavolta, dalla questura di Niscemi, in base agli articoli 682-337, in seguito all’azione compiuta il 25 aprile 2014 con la quale veniva “liberato” un pozzo illegittimamente “assorbito” dalla base del Muos. Le accuse sono di aver fatto accesso in luoghi ove è vietato l’accesso per interesse militare dello stato e per aver ostacolato l’attività di video ripresa del personale della polizia scientifica al fine di impedire l’identificazione Gravissima aggressione fascista a Torino Gravissimo episodio a sfondo fascista a Torino: nella notte, un ragazzo di 27 anni è stato aggredito mentre si trovava a bordo di un vagone della metropolitana da un gruppo di 6 neofascisti. La Cassazione interviene sullo spaccio di droghe leggere: “pene da ridurre” Viene dalle Sezioni unite della Corte di Cassazione, l’ultimo colpo all’incostituzionale legge Fini-Giovanardi. Da scarcerare almeno 4 mila detenuti ma senza amnistia i tribunali si intaseranno. Carceri: detenuto in attesa di giudizio suicida a Bari un detenuto bitontino di 29 anni, in attesa di giudizio per maltrattamenti in famiglia, si è suicidato, impiccandosi nella casa circondariale di Bari. […]

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