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500 militari italiani in Niger per bloccare i migranti nel deserto

Porti chiusi per le Ong che non collaborano”. Lo afferma al Messaggero il pd Nicola Latorre, presidente della Commissione Difesa, che spiega: “Tutti i pm siciliani sentiti (tra cui il “famigerato” Zuccaro di Catania, ndRodu) ci hanno fatto notare che, se il salvataggio viene fatto dalle Ong, l’attività di indagine inizia solo al momento del trasbordo dei migranti sulle navi della Guardia costiera.

Su come imporre alle Ong di diventare il braccio armato delle procure, Latorre afferma: “Considero non condivisibile ma comprensibile che alcune Ong, per motivi ideologici, si rifiutino di far salire a bordo la polizia giudiziaria. Nel caso di organizzazioni italiane potremmo pretendere questa condizione”. Per le barche non italiane, La Torre ha pronto il ricatto:Oggi, ogni ong si mette nel tratto di mare che preferisce – dice La Torre – e portano i migranti nel porto più vicino. Gli organi competenti italiani potrebbero non concedere il loro approdo”.

NIGER – Per fermare i migranti, lontano da occhi indiscreti, l’Italia pensa a spedire 500 militari nel deserto del Niger, uno dei paesi più poveri del mondo, da dove transitano gran parte dei migranti diretti poi in Algeria e Libia.

In una lettera datata 11 maggio i ministri dell’Interno italiano, Minniti, e tedesco, De Maiziere, hanno chiesto alla Commissione Ue la possibilità di attivare una missione militare al confine fra Libia e Niger, “al fine – si legge – di contenere il flusso migratorio che salpa verso le coste europee”.

L’obiettivo è di fatto bloccare i migranti prima del confine, costruendo nuovi centri di detenzione in mezzo al deserto oltre a quelli di cosiddetta “accoglienza” già presenti nel paese desertico, con la scusa della lotta umanitaria ai trafficanti.

Quegli stessi trafficanti che basano la propria attività proprio sulle politiche di chiusura della Fortezza Europa, che rende impossibile l’ingresso nel vecchio Continente se non rischiando la vita in mare.

Con noi Stefano Liberti, giornalista esperto di migrazioni e fondatore di Adif, l’Associazione Diritti e Frontiere. Ascolta o scarica qui

da Radio Onda d’Urto

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