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4 maggio 1954 – Ribolla (Grosseto)

A Ribolla, nel comune di Roccastra in provincia di Grosseto si verifica il più grave incidente minerario dell’Italia repubblicana: poco dopo le 8 del mattino un’esplosione di grisù provoca il crollo del pozzo Camorra che travolge, uccidendoli, 43 minatori. Mentre i loro colleghi auto-organizzano i soccorsi, i proprietari della miniera aspettano quasi due ore prima di dare l’allarme di sgomberare i pozzi limitrofi. Come accade ancora oggi, i morti sul lavoro sono avvolti dal silenzio.

Stando alla ricostruzione di Luciano Bianciardi ne La vita agra, la miniera di lignite sarebbe rimasta chiusa per due giorni consecutivi: una simile prolungata assenza di ventilazione rendeva la miniera ancora più pericolosa di quanto già non fosse, si sarebbe dovuto aspirare il gas in eccesso e aspettare il giorno successivo per riaprire l’accesso. Ma il profitto non poteva aspettare. Alcuni testimoni raccontano che ai funerali dei 43 minatori erano presenti anche le squadre della celere, ma non ci fu nessuna sommossa, nessuna rivolta: “il dolore gelò la rabbia” dice Alba Accorsi Barbafiera, moglie di uno dei medici che prestarono i primi soccorsi e si trovarono di fronte alla visione sconcertante di corpi bruciati e annegati allo stesso tempo.

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