Il governo italiano crea il Comando forze repressione banditismo (C.F.R.B.), reparto speciale interforze di carabinieri e polizia, sotto la responsabilità del Ministero dell’interno, con il compito ufficiale di stroncare il banditismo in Sicilia e catturare Salvatore Giuliano.
In realtà il Cfrb opera in prevalenza contro le lotte bracciantili e contadine e a difesa del latifondo mafioso.
Difatti il 10 agosto 1950 a Gibellina (Trapani), i carabinieri conducono nella caserma dove ha sede un distaccamento del Cfrb il contadino socialista Salvatore Garracci, che muore sotto le torture inflittegli nel corso dell’interrogatorio. Nonostante l’evidenza dei fatti, la versione ufficiale parla di decesso provocato da collasso cardiocircolatorio
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