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NoG20 Hamburg: Ancora un rinvio dell’alta corte per la scarcerazione di Fabio. I familiari verso un ricorso alla Cedu

Da oltre 4 mesi  Fabio Vettorel si trova in carcere in Germania. Il 18enne di Feltre è l’ unico compagno italiano ancora detenuto ad Amburgo per la partecipazione alle giornate di protesta del luglio scorso contro il vertice del  G20.

Imputato di reati di modesta entità, quali «disturbo alla quiete pubblica», lancio di oggetti e«resistenza a pubblico ufficiale», la sua detenzione preventiva assume il carattere di una vera e propria vendetta nei confronti del conflitto praticato durante quelle giornate di mobilitazione.

Non ci  sono infatti accuse specifiche, ma si dice solo che “non si è allontanato dal gruppo in cui si verificavano azioni violente” e che “non ha agito per fermare i manifestanti violenti”. Di fatto non ci sono testimonianze contro di lui.

Intanto è slittata ancora – forse oggi, forse domani – la decisione dell’alta Corte sulla scarcerazione o meno. Fabio rischia così di restare in carcere non solo per le prossime udienze – 27 novembre e 4 dicembre – ma pure per il suo 19esimo compleanno sabato 2 dicembre.

Contro la natura vendicativa della sua carcerazione preventiva, i legali e la famiglia di Fabio stanno pensando di fare ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo, qualunque sia la decisione sulla scarcerazione e l’eventuale sentenza del processo, denunciando un’aperta violazione dei diritti di difesa.

La ricostruzione di quanto accaduto a Fabio e le considerazioni di Luigi Manconi, presidente della commissione diritti umani del Senato e presidente dell’associazione “A buon diritto”. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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