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19 studenti della Statale di Milano accusati di devastazione e saccheggio

A distanza di più di cinque anni, continua la criminalizzazione del movimento studentesco ribattezzato “Onda anomala” che riempì strade, scuole e facoltà di tutta Italia nell’autunno del 2008 contro l’approvazione della riforma dell’istruzione siglata dal ministro Gelmini sotto l’allora governo Berlusconi.

Di ieri è infatti la notizia, riportata da diversi quotidiani, della chiusura delle indagini da parte della Procura milanese, che vorrebbe scaricare sulle spalle di 19 studenti un’accusa pesantissima, quella di devastazione e saccheggio. Le indagini si riferiscono all’occupazione dell’università Statale nel dicembre del 2008, periodo in cui contemporaneamente moltissimi altri atenei entrarono in agitazione dopo i primi cortei autunnali. Secondo Procura e Questura, nel periodo di occupazione gli studenti avrebbero sottratto dalla mensa e dal bar dell’università cibo e bevande, e danneggiato alcune parti della Statale.

Emerge ancora una volta la sproporzione palese tra i fatti e i reati contestati: quella di devastazione e saccheggio è un’accusa gravissima, che prevede condanne fino a 15 anni e che viene ormai sempre più spesso impiegata per criminalizzare forme di protesta e di conflitto sociale, a prescindere da quanto realmente accaduto. E’ difficile immaginare che l’occupazione notturna di una facoltà, finalizzata a organizzare momenti di confronto e mobilitazione tra studenti, possa aver gravemente compromesso “l’ordine pubblico”, come invece vorrebbe dimostrare l’accusa.

L’intento è ancora una volta quello di scaricare su pochi compagni/e accuse assurde e pesanti per episodi che riguardarono fette ben più ampie di studenti che a centinaia di migliaia in quei mesi decisero di ribellarsi all’attacco che veniva sferrato al loro futuro e i cui effetti nefasti sul mondo della formazione sono oggi sotto gli occhi di tutti.

da InfoAut

 

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