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Rischio epidemia da “Clostridium Difficile Infections” nel carcere di Siano

Una morte assurda quella di Michele Rotella, 75 anni, presso l’ospedale di Catanzaro. Come assurdo è il fatto che a questa età dalla detenzione domiciliare venga messo in carcere per effetto di una condanna a 3 anni di reclusione divenuta definitiva lo scorso novembre. Era stato trasferito presso il carcere di Siano da poche settimane, negli ultimi giorni accusava i malori tipici delle enteriti ma, evidentemente, è stata sottovalutata la gravità del problema.

Dai primi accertamenti effettuati presso il nosocomio catanzarese, risulta essere deceduto per clostridium difficilis, un batterio purtroppo molto pericoloso e resistente, che negli ultimi anni sta registrando “un aumento della frequenza, oltre che della gravità, delle Infezioni da Clostridium Difficile (ICD o CDI, Clostridium Difficile Infections, o CDAD, Clostridium Difficile Associated Disease) sia in ambiente intra- che extra-ospedaliero, associate ad una elevata probabilità di recidiva dopo il trattamento. Le cause dell’incremento di incidenza e di severità delle CDI non sono del tutto chiare e sono tuttora oggetto di analisi.

Si tratta di un batterio, gram-positivo, anaerobio e sporigeno (ovvero capace di sporulare, di generare spore). Le spore sono dotate di una membrana particolarmente resistente, sia alle escursioni termiche che all’attacco chimico dei comuni disinfettanti.”

Come associazione per i diritti dei detenuti, siamo molto preoccupati del possibile rischio di epidemia che potrebbe verificarsi all’interno della struttura detentiva di Siano. Detta preoccupazione trova ragione nella patologia che pare abbia portato al decesso improvviso del detenuto. Le diverse fonti mediche consultate invitano a non trascurare assolutamente questo batterio ed il potenziale epidemologico che esprime soprattutto in ambiti comunitari e il carcere è assolutamente un ambiente comunitario e promiscuo.

Considerato che la persona infetta è la fonte primaria di veicolazione del batterio e che l’ambiente la fonte secondaria, riteniamo opportuno ed urgente effettuare innanzitutto uno screening di tutta la popolazione detenuta e del personale operante all’interno della struttura. Inoltre, contestualmente, chiediamo che venga effettuata una opportuna disinfestazione della struttura carceraria di Siano onde evitare il pericolo, concreto, di una epidemia che potrebbe anche varcare le mura del carcere attraverso le visite.

Ed è proprio in questa direzione che abbiamo scritto a tutti gli organi competenti dal Presidente della Repubblica al Garante nazionale dei diritti dei detenuti, Mauro Palma.

Associazione Yairaiha Onlus

MORTE MICHELE ROTELLA A SIANO: LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI SUL RISCHIO EPIDEMIA DA Clostridium Difficile

– Al Presidente della Repubblica

Sergio Mattarella

– al Ministro della Giustizia

Andrea Orlando

– al Ministro della Salute

Beatrice Lorenzin

– al Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria – Calabria

Salvatore Acerra

– alla Direttrice della C.C. Di Catanzaro

Angela Paravati

– al Garante per i diritti dei detenuti

Mauro Palma

Oggetto: prevenzione rischio epidemia “Clostridium Difficile” nella Casa Circondariale di Siano a seguito della morte del sig. Michele Rotella

A seguito della morte del sig. Michele Rotella, avvenuta presso l’ospedale di Catanzaro dove è stato trasportato d’urgenza la sera del 27 febbraio dal carcere di Siano dove si trovava ristretto da alcune settimane, in qualità di Associazione per i diritti dei detenuti, siamo molto preoccupati del possibile rischio di epidemia che potrebbe verificarsi all’interno della struttura detentiva di Siano. Detta preoccupazione trova ragione nella patologia che pare abbia portato al decesso improvviso del detenuto in oggetto. Negli ultimi giorni il sig. Rotella accusava i malori tipici delle enteriti ma, evidentemente, è stata sottovalutata la gravità del problema. Dai primi accertamenti effettuati nel nosocomio catanzarese, risulta essere deceduto per clostridium difficilis, un batterio purtroppo molto pericoloso e resistente che, stando alle fonti mediche consultate, negli ultimi anni sta registrando “un aumento della frequenza, oltre che della gravità, delle Infezioni da Clostridium Difficile (ICD o CDI, Clostridium Difficile Infections, o CDAD, Clostridium Difficile Associated Disease) sia in ambiente intra- che extra-ospedaliero, associate ad una elevata probabilità di recidiva dopo il trattamento. Le cause dell’incremento di incidenza e di severità delle CDI non sono del tutto chiare e sono tuttora oggetto di analisi.

Si tratta di un batterio, gram-positivo, anaerobio e sporigeno (ovvero capace di sporulare, di generare spore). Le spore sono dotate di una membrana particolarmente resistente, sia alle escursioni termiche che all’attacco chimico dei comuni disinfettanti.”

Le diverse fonti mediche consultate invitano a non trascurare assolutamente questo batterio ed il potenziale epidemologico che esprime soprattutto in ambiti comunitari e il carcere è assolutamente un ambiente comunitario.

Considerato che la persona infetta è la fonte primaria di veicolazione del batterio e che l’ambiente la fonte secondaria, onde evitare il pericolo concreto di una epidemia di CD

CHIEDIAMO

che venga effettuato uno screening di tutta la popolazione detenuta e che, contestualmente, venga effettuata opportuna disinfestazione della struttura carceraria di Siano al fine di tutelare la salute dei detenuti ristretti e del personale operante.

Certi che la presente richiesta troverà la giusta attenzione vogliate gradire i nostri più cordiali saluti

Cosenza, 29 febbraio 2016

Associazione Yairaiha Onlus

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