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Migranti: sfondato il confine greco-macedone. A Calais ha inizio lo sgombero

Repressione, resistenza e lotta: l’Europa della barriere stenta, nonostante polizia, lacrimogeni e minacce, a fermare i migranti in fuga da guerra e mancanza di una qualsivoglia prospettiva.

Tremila, forse più, migranti hanno sfondato stamattina, lunedì 29 febbraio, uno dei grandi cancelli metallici lungo la barriera a Idomeni, confine tra la Grecia e la Macedonia. Decine i migranti armati di pali che hanno superato reti e filo spinato, davanti agli occhi dei poliziotti macedoni e alle telecamere di mezza Europa. Gli agenti di Skopje hanno replicato con un fitto lancio di lacrimogeni.

Proprio in Grecia tra i “50.000 e i 70.000” migranti rischiano di rimanere bloccati nel Paese a marzo dopo le chiusure dei Paesi balcanici. A lanciare l’allarme è il ministro delle politiche migratorie di Atene, Mouzalas. “Ci sono attualmente 22.000 migranti intrappolati in Grecia”, ha detto domenica 28 febbraio, augurandosi che “l’Unione europea si muova più velocemente” per affrontare la crisi.

Con noi Andrea Rossini, di Osservatorio Balcani Caucaso Ascolta o scarica qui.

CALAIS Dai Balcani alla Francia, dove stamattina è iniziato lo sgombero della Giungla di Calais. Un centinaio di automezzi della polizia sono arrivati nella tendopoli più grande di Francia. Gli agenti hanno ordinato ai migranti di lasciare volontariamente la parte sud del campo o verrà usata la forza.2

I solidali sono tenuti a distanza da almeno duecento agenti in antisommossa. Giovedì scorso, il tribunale amministrativo di Lille aveva dato il proprio via libera all’ordinanza della polizia per l’evacuazione della parte sud della ‘Jungle’ di Calais.

Il governo di Francois Hollande sostiene che ai migranti mandati via verrà proposta un’alternativa tra container riscaldati e centri d’accoglienza, ma le Ong che operano sul posto ritengono che i posti letto non siano sufficienti.

Secondo le associazioni, sono oltre 3.400 i rifugiati e richiedenti asilo che devono lasciare la parte sud del campo, circa un migliaio secondo la prefettura.

I migranti inoltre rifiutano di allontanarsi troppo dal tunnel della Manica, porta d’ingresso all’agognata Inghilterra, un sogno che diventerebbe ancora meno raggiungibile in caso di identificazione da parte delle autorità transalpina.

da Radio Onda d’Urto

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